Recensione
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Forse questo non è il libro ideale per approcciarsi al genio letterario di Calvino, perché si rischia, addentrandosi tra le righe dei vari racconti che lo costituiscono, di rimanere un po’ interdetti… ma è anche vero che chi ama Calvino o chi ne vuole approfondire la conoscenza non può non leggerlo. Chi già ha avuto modo di entrare nell’universo calviniano sa cosa lo aspetta… o meglio: cosa potrebbe aspettarlo, perché una delle peculiarità di quest’autore intramontabile e immarcescibile è l’imprevisto, l’inaspettato: e così anche ne “Le Cosmicomiche”, dodici racconti pubblicati insieme per la prima volta nel 1965, ci si trova davanti a un’esplosione di fantascienza, fantasia e umorismo. Il protagonista di tutti i racconti è un essere non meglio definito, Qfwfq, che nel corso dei milioni di anni che vanno dalla nascita dell’universo ai giorni nostri si ritrova a vivere esperienze e situazioni -a volte realistiche a volte decisamente surreali- sempre ad un livello di evoluzione diversa; comune a tutte però è un evento cruciale della storia o delle scoperte scientifiche. Calvino diverte, stupisce (per la cultura scientifica che dimostra di possedere e per l’ottica con la quale sa porsi rispetto a certi argomenti) e invita a riflettere; in quel modo leggero ironico nel quale chi ha letto i suoi libri più famosi (“Il barone rampante”, tanto per citare forse il più famoso) si è già imbattuto. Una lettura quindi consigliata a chi vuole sorridere e fare un salto nel passato con un autore intramontabile del quale conoscere un’opera minore ma non per questo da trascurare. Federica Venanzi
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- Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
- Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi - Italo Calvino - Le Cosmicomiche (1965) - Recensione: Federica Venanzi
- Editing: Emy Coratti
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