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Fede- Sono i giovani i crocifissi da difendere

I crocifissi da difendere, quelli veri, non sono quelli appesi ai muri delle scuole. Sono altri. Sono uomini e donne che fanno fatica. Che non ce la fanno e muoiono di stenti.

E' verso di loro che non possiamo e non dobbiamo restare indifferenti. E' verso di loro che dobbiamo concentrare i nostri sforzi.
Un crocifisso è un malato di Aids, che ha bisogno di cure e di sostegno. Un crocifisso è quel ragazzo brasiliano che è morto qualche giorno fa a Torino. A casa aveva lasciato la moglie e i figli, era arrivato qui alla ricerca di un lavoro, e non ce l'ha fatta.

Abbiamo partecipato al suo funerale. C'erano tante persone, molte nemmeno lo conoscevano, ma erano lì ugualmente, a condividerne la sofferenza e il dolore.
E' giusto lottare per difendere i simboli di quello in cui crediamo, ma allo stesso tempo bisognare stare molto attenti a non cedere al puro idealismo. Lo dice il Vangelo stesso: i pezzetti di Dio sono sparsi nel mondo che ci circonda. Li troviamo ovunque. Nel concreto, nella vita di tutti i giorni, tra le persone che vivono accanto a noi, e di cui spesso nemmeno ci accorgiamo dell’esistenza. E' con queste realtà che dobbiamo imparare ad avere a che fare e a misurarci.
Bisogna imparare a vivere con corresponsabilità, come i tanti e tanti volontari che dedicano il proprio tempo a un bene che non è esclusivamente loro, ma pubblico, di tutti quanti. Dobbiamo sentirci tutti chiamati in causa, nei grandi nuclei urbani come nei tanti piccoli paesi di provincia. La partecipazione è il primo passo in favore dei più deboli.
I crocifissi non si difendono soltanto con le parole. Infatti queste troppe volte non bastano. Bisogna imparare ad affrontare la realtà con concretezza, e tendere la mano alle persone sole, a chi non ha più una famiglia e a chi non può ricorrere all'aiuto dei propri cari.


don Luigi Ciotti

 

Crocifissi, burka e sinagoghe

Ho visto la terra di Palestina
ho sentito la sabbia piena di fosforo e sangue
e le sante crociate degli uomini puri

Ho sognato un mondo
dove non fosse il credo in un Dio
a dominare le nazioni
ho sognato un mondo libero
dalle superstizioni.

Ma il Medio Evo era tornato
e i tagliatori di mani
di teste
e i custodi della vera fede
hanno ovunque troni di menzogne.

Eppure
se un Dio esiste
non ha bisogno di odio
ma d'amore

©Giuseppe Diodati

 

Della religione e della fede

Che impressione mi fanno
le parole che la fede impone
una paura mi nasce nel cuore
che i sistemi della fede
nei giorni di dolore
possano zittire anche me.
Che terrore mi fanno
le assenze del pensiero
quando si spingono all'annullamento
mentre si spacciano per esaltazione
d'un io che si nasconde
dietro ai meccanismi collettivi
e lì cancella ogni traccia di sé.
Che tristezza mi fa
sospendere la mente e in misura
morire per esser consolata
da un Signore che non parla
di fatto non risponde e non ascolta
in cambio piuttosto pretende
e prende in fatti la vita per sé.
E come li sento lontani
i discorsi canonizzati
e le vesti di porpora..
che fatica aver costruito un angolo riparato
fatto di parole mie soltanto
da rinsaldare ogni volta che piove..
E da dentro vedo i colori più vivi
e la notte si fa giorno
senza un Signore che mi ricordi
quanto sono miserabile
in confronto a Lui.
©JuniperIcetree

 

Finché avrò vita

Peccatori

ti hanno
inchiodato
a una croce

Pentiti

ti hanno
appeso
ad un muro
per millenni

perché il ricordo di quel misfatto si perpetuasse ogni giorno  a redenzione della loro meschinità. Oggi ritorna l’abisso e ti schiodano da quel muro bianco

come se avessero ormai scontato il loro peccato e non avessero più bisogno
di te. Ti giunga il mio urlo pietoso ti giunga il mio grido accorato s iamo sul bordo di un precipizio in equilibrio instabile, dacci la mano tiraci fuori dal fosso
dipingi
di rosso
quel muro

appena
il primo
fariseo

provi a
staccarti

brucia
la carne
della sua
mano

che gli
resti
impressa
la tua
croce

come un
tatuaggio
indelebile

che sia
marchiato
a vita

per la sua
colpa che
si rinnova

in una
seconda
crocifissione

dalla quale
non potrà
più redimersi
Io taglierò
la mano
di chi oserà

scenderti
dalla tua
croce

e lo farò
ogni giorno

©Veronica

 

Fede

Lasciami la Fede
la "mia" Fede
anche appesa a un muro.
Mi fa sentire amata
mi irradia di speranza
mi ricorda mia madre
e mi sento meno sola.
Rispetta ciò che è mio
anche se non ho Fede
e io potrò allora
rispettare te.
©Grizabella1

 

In nome di Dio

In principio era Dio
poi Dio
fu nell’uomo
l'uomo ch’egli creò
E l’uomo inventò
cieli e immagini magiche
ed un Dio solo suo
per ogni evenienza
per la sua esigenza
E nel nome di Dio
così l’uomo aggredì
uomini d’un altro Dio
ed un Dio d’altri uomini
Recriminato
incriminato
laconico
muto
perduto
e morto
Dio
in nome del mondo
ed in nome dell'uomo
immetti in me amore
più amore mio Dio
amore per l'uomo
che in te sarà Dio
©Rosario

 

L’uomo del supposto Eden

Dio, se tu fossi mio figlio?
Se ti avessi generato incauto
in una vetta d’impotenza?
 
Se fossi un serto di ipotesi
su cui fondarmi?
 
Quale sarebbe l’acqua in cui nasco
e quale il tronco da cui scendo?
 
Devo chiamare madre l’onda
e padre un ramo?
 
O è solo l’acqua di mia madre
e la terra di mio padre
che mi fecero frutto e seme?
 
Ai tuoi mille nomi
ho dato altrettante statue
e trovo sempre un Dio
che i miei occhi non vedono.
 
Ho poi reso certe distanze e stelle
come lenticchie al pasto
ma più che cibo per i cubiti di fame
©Gil

 

Ogni croce

Ogni croce è l'eco del tuo sangue
ed il Tuo sangue, Signore,
ha urlato amore a tutte le razze
ha perdonato l'inferno e le forche.
Ancora ci parli dai prati e dal destino.
Nelle vertebre del tempo
oltre le volontà dell'aria
hai pietà e gentilezza
dei nostri midolli.
Sei altra vita dentro ai cieli,
carne di luce, uomo
che chiede all'uomo
di ascoltare.
©michelazanarella

 

Fede prioritaria

Voci senza tempo...
Il cuore non porta croci,
il velo non ha giochi di fede
ma solo vestigia di nutrimento
per chi possiede la verità...

Burka, minareti frastagliati in
tremore giallastro di sole coperto
di finissima sabbia s'innalzano
senza tempo...

E noi,
arroccati senza apertura...
gli uni di qua...gli altri di là...
ferro, scimitarre, sura e vangeli
non basteranno a lenire il
sangue dei morti che segneranno
gli ottusi estremismi...

Basta...
il mio cuore è stanco,
svilito in tesi pregne di non fede...
ché tutti danno sicuri d'essere nel giusto...
ma che verità di fede si palesa
nella morte o nei veti politici...

©blinkeye62

 

 

 

-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti Manuela Verbasi
-Autori di Rosso Venexiano 
-Selezione brani a cura di Maila Meini
-Segreteria Eddy Braune
-Editing  Manuela Verbasi, Emy Coratti


-Grafica dal web

 

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a cura di Ezio Falcomer

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