Sara
Cristofori


Poesie

Ghiaccio

C'è stata una volta Parigi
con le fontane ghiacciate,
quell'acqua bloccata
in un gelido pizzo.

Mi scaldavi le dita
dentro la tua tasca
e dentro la tua mano.

Palpita la notte

Palpita la notte
al ritmo dei ricordi
ondeggia e poi
si gonfia come
onda senza spuma
si frange su un rimpianto
rievoca un sorriso
punta verso un cielo
di inanimate stelle
per ricadere arresa
sui sassi di un selciato
come da sempre accade
quando l'albore nasce.

Vorrei

Vorrei venire da te
quando sarà notte

prima che ti incontri la solitudine
quando i fiori della luna
nascondono una spina
e si spegne ogni giorno
nell’ombra di un sorriso…

invece no
non potrò essere lì
sono ferme le pietre dentro
non riesco più a riflettermi
negli occhi di qualcuno

così alla notte chiedo
se ricorda - almeno lei –
se e quando fui felice.

Perché tu

Forse per quell'emozione
di scordato tepore
e le lucciole intorno
ma potrebbe esser stata
la pioggia cupa
e il freddo del nulla
oppure il vuoto
nelle mani stanche
e la polvere nell'anima
o anche solo voler scordare
un passato spinoso
e sperare un presente.
Forse senza perché
senz'altro motivo
che non fosse l'amore.

Rosso di luna

Quel rosso drappeggio di veli sapienti
su una vecchia luna trasognata
riflette ricordi di un roseo tempo passato
fa specchio sul mare all'impotente scoglio
e ruba sospiri di sogni mai nati
mi faccio illusione nel ritorno dell'onda
e se pur tanto lontano da me
mi ricopre ancora dell'astro incantato
la polvere rossa così fine ed io
ci scriverò sopra le note di un canto
da perdere al buio in mezzo alla spuma.

Smarrimento

Un oceano di silenzio
nei tuoi occhi di luna
nel tuo sguardo perduto
al di là di me
verso fiori spenti
verso attimi sconosciuti.