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Viva

 
Dalla tua pelle esci nel tuo sdoppiarti
languida a dipingerti dei colori miei.
 
Hai mani e dita ora ad esser le mie
che s'intingono,frugano,scavano,rubano.
 
Nei tuoi desideri celati e nascosti
che premono,bagnano e s'incrociano.
 
Tracciando sentieri in questo tuo corpo
nell'estasi sublime del tuo sentirti viva.
 
Atlantis

Hai sorrisi

Hai sorrisi lunghi morbidi
gomitoli di filo d'angora
lisciano come la seta
carezze solari pigre
della novella attesa primavera
in quella lieve piega rossa
di labbra ciliegia matura
brulica un tremito
che allude alla rosa di carne
incastonata tra i sogni
nelle nuvole fresche del nettare
che sgorga dalla vita.

Il tuo e il mio (piacere)

ho raccolto nel cavo delle mani
le tue voglie, lisciandoti il sesso
ho bevuto il tuo piacere a labbra
aride immergendovi tutto il mio
desiderio e viepiù stranita del godimento
che pareva solamente tuo, ho rubato
il mio, soltanto per me, tra le colonne
d'alabastro, dalla conchiglia rosa
sapore di mare.

Spiral Sensuality

Alexis, Spiral Sensuality, tecnica mista su compensato, 2010.
 
Sole d'Oriente.
Maestoso tramonto
d'ebano ed oro.
 
Alexis
26.03.2010
 
Scusate al solito la qualità delle foto che non ho capito perché vengono sempre "effetto botte". Questo disegno/dipinto risale alla scorsa settimana, per realizzarlo ho utilizzato un pennarello marrone per delineare i contorni della figura femminile, la base è a tempera e per le rifiniture mi sono servita di colori a matita (marrone, bianco, giallo). Il supporto è costituito da una base per cornice a giorno, congeniale alle mie ultime esigenze espressive.
Spero possa piacervi nella sua semplicità, sicuramente io lo considero uno dei miei figli più riusciti.
 
Alexis

Leggerti gli occhi

leggerti sempre negli occhi
quello che sento sgorgare
dai miei umidi spalancati
mentre in nudità frementi
seduti di fronte ci teniamo
per mano per avvicinarci
lentissimamente cosce sulle
cosce ad approcciare i fiori
ognuno turgido a suo modo.
approssimarsi per raggiungersi
lo sfiorarsi appena è brivido
incantato di rugiada che scende
dolcemente la schiena o il petto
fino al concavo tra noi chiuso
lo stelo nella tua corolla madida
le mani le braccia sono liane
avvinghiano i torsi viepiù
finché il rito gioia e paradiso
non sia sommo.
 
 

La mia dolce amica Rosita in: The Monk

post rimosso dalla redazione
 
I termini pornografici contenuti nel racconto, non sono erotici, e non sono ammessi.
 
Manuela

Amplesso

Viene su il tramonto che
persi i chiarori i colori del giorno
si spande di carminio e giallo
fa esplodere un arancio infuocato
e mi invita al torpore del riposo
verso la notte.
Tu mi copri d’un lenzuolo
di quel colore, di seta leggera
come un refolo d’aria estiva.
Mi baci le caviglie le cosce
i glutei contratti dal piacere
la schiena le spalle e ti lasci
su me dandomi il tepore del corpo.
Mi parli dolce all’orecchio
e i capelli sciolti lunghi setosi
mi accarezzano il viso
e vado in deliquio
dietro il tuo sorriso.
 

Il gioco delle ventidue

.

Bocciolo
che di sorpresa
rose e spine sul diletto delle ventidue
al tepore della novità
si schiude

era quasi palpabile
l’energia che l’altra sera ho annusato nell’aria
frizzante e sottile
mi ha tenuto compagnia
lungo la notte desta.

Calde maree
vanno
e poi ritornano
tra la forza del potere
il tremolio del dubbio e lo stupore

gelido graffio, brivido e piacere … fanno l’amore con la pelle.

Alla parola che si spoglia
il sussulto
si fa presto treccia
carezza e sferza
assolvono i pensieri.

Leggero è il tocco
anima ad anima
rassicura l’angelo
deciso ma impalpabile
strappa paura e tempo

ma la donna
di sorriso allaccia la puntata e fugge
dono si fa dono all’attimo
strega e carne
adesso
.
tiziana mignosa
marzo duemiladieci
 

Inferno d'Amore

Scodinzoli al buio
fra  intese sparse
in soffici lenzuola
Cosparso di miele.
Affondi sulle labbra,
celi la fame di gloria
esalti tremule gioie
e sinfonie di fiati.
Ancora.
Fondi la mia carne,
esterni la mia sete
come pazzo indovino
Permissioni di panico.
Levi il guinzaglio,
mi sfuggi dalle catene
di passioni avvincenti.
Sai
Scuotermi dall' impasto
Esplodimi addosso
Chicchessia.
Della fine
Lascio l'espressione
a una lingua malefica
capace di perdonarmi
 
 

Cose Così [dalle caviglie alle ginocchia]

Qualcosa in effetti, potremmo fare, tra i ventagli d'anima delle spighe gialle, piegate al caldo della stagione aranciata, dove andranno le libellule, andremo noi a tenerci le mani sul viso e nelle mani.
 

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