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poeti maledetti

Aquile

 
La domanda è un censimento:
– Quante aquile vivono nel tuo torace? –
Guarda le vette. Tratta i bianchi

per me, forse, le stelle

Sono frammenti
di quei luccicori
per me, forse, le stelle
Solo il ricordo
porta alla intera vita
Alta erba alla prateria

Così mi torna

 
In pieno volto il cielo riempie la padella
sfrigola pelli e le menti
sono cipolle novelle e le batte
una specie di cotolette viventi.

Mi porto via l'acqua

Lucido i sensi in pieno sudore. Fa ruggine

Al di là del principio di piacere

C'erano; non dico altro. Cosa dovrei dire ancora? Parlare dell'Al di là: Eros - la Libido,  parlare di Thanatos? Non vi pare siano la stessa cosa?

Tanti, troppi bicchieri

 
Il banco più della cera lucida il fondo
che appare diverso. Sia questo bicchiere
l’occhio di vetro, sia il suo cono tronco

Il lungo metraggio

 
Il pubblico in sala vorrebbe tornare. Più tardi
– il biglietto consente una ed una sola

Un giorno senz’altro

 
Non c’è un buco in questo calendario
che non sia di un santo. Vorrei un giorno

Canto di un ubriaco errante in strada

 
Siano benedetti i balconi quando piove
e con la incessante supremazia del sole
sulla pelle. Sia benedetto chi li mette

Siamo soli sul set per una parte precisa

 
                        Questa scena avviene

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