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Poesia

Nulla

Nulla
tranne l’assenza
di frivole parole
scorrenti
in questo torrente
indifferente al freddo
d’una mente scrivente

Ricordi a colori

Collane di perline colorate
lunghe fino a carezzarti i fianchi
ondeggiano ad ogni passo di danza
tra i fiori che più ami
a piedi nudi
si solleva la gonna leggera
evanescente rosa pallido
al ritmo della musica
che ti porta lontano.
Quelle note le senti ancora lì
imbrigliate nella tua testa
nei sospiri sommessi
e ripeti quei versi a voce bassa
gli occhi chiusi
col sorriso nel cuore.

Come sogno

Ed era apparso di notte come in sogno
tra sospiri ed affanni, desideri e speranze.
E come tale svanì al volgere del giorno
portando nuova tenebra nel cuore di un'anima errante.
 
AlexisPainting© She's Waiting at Sunset, details, 2010
 
Alexis
02.03.2010

Il "pullover".

Nei vinchi intrecciati
si srotolano si intrecciano
fili multicolori lanosi
dai gomitoli di avanzi e
s'inerpicano dondolando
anche il gatto eccitando.
Su per gonne lunghe scure
convogliati da un mignolo
sollevato appena a incanalarsi
lenti nel ticchettio di due
lucidi ferri aguzzi e lunghi
che li raccolgono maglia
dietro maglia per ore e giorni.
Prendono forma e dimensione
in rinato povero coloratissimo
e s' incigna fiero il dì di festa
alle undici nella collegiata
tra i sorrisi di chi sa da sempre
chi impara e ricorderà chi
e come precorse "missoni".
 

Questo silenzio a dire

E ti vedo, ove mai a guardare,
gli occhi calmi quasi sulle mani adorne
degli occhi del tuo santo;

Pensiero

Stasera
il pensiero di te non mi lascia
sarai lì anche tu
che mi pensi
sfiorandomi in segreto
con occhi mani e  labbra
avessi una linea d’aria
un sussulto sarei
a raggiungerti subito
in un mistero d’anime
ancora sconosciute.

Attacco manifesti

Attacco manifesti
sui muri di Parigi
per non morire di noia
per non languire
di inedia al sole.
E mia figlia
scrive poesie
pensando d'essere poeta
fuma spinelli per sentirsi grande
mentre sui viali
atterrano colombi.
Attacco manifesti
sotto la bastiglia
e mi guardano quelli
di ottobre clandestino
con voce da cicale drogate
con le loro minigonne di velluto.
E mia figlia che parla di Sartre
e del movimento in Algeria
perchè è incinta di quattro mesi
di un emigrato fuggito dal Moulin Rouge.
Ma io attacco manifesti
e sogno d'essere Pierrot
io con la testa pelata
e un tatuaggio di ragno sul sedere.
Un manifesto di foglie e ballerine
con una ragazza che sorride
nei campi di lavanda
a sud
a sud
di questa Francia.
 

Piciulina sulla soglia

.

Ciangottina
sei da sempre dolce Piciulina
stropicciata  eppure sempre coccolona
con un occhio qui
e l’altro chiuso per guardare altrove.

Due chili come mille
fusa e miele
dormi spesso perché riappari a casa
Amore e tenerezza
ti desti solo se decidi di non farci preoccupare.

Indecisa
a dire il vero un po’ traballi
niente pappa
un passo qui 
e altri due lì.

Eppure
anche i mici alle spalle hanno teneri angioletti
miagolii e fruscii d’ali:
l’Amore è ovunque
e per tutti passa uguale.

La prossima
lo sento
 sarai rosa delicata e bimba
delizia assai preziosa
per chi saprà apprezzarti

ma che possiamo farci
se ancora sulla terra
sussiste la dolorosa usanza
di passar prima da casa
per poi tornare col vestito nuovo.

Ma la cosa che davvero mi consola
è sapere che l’Amore Vero mai si perde
e che tra noi e te, Margotta mia,
di certo
d’Amore ne scorre davvero tanto tanto.

tiziana mignosa
febbraio duemiladieci

Alla mia dolcissima Margot nel giorno del suo ritorno a casa

 

Il nostro patto

Sono stese le anime, in pace.
Irradiano luce
comprendo;
l’una al di qua della siepe dell’altra
Nel crepuscolo che
disfa labbra feroci
i carri, le maschere
Si riempie
la bocca dei monti, instabilmente
veloci ti vengono incontro. Del sapore di fragole
mature. Tu non sai
dove, nemmeno da quando. Presagi, promesse
futuri tracciati
ad ovest
dell’assenza, molteplicità
che già t’uccide
Non resta
che divertirmi
Una ritrosa formica
l’amica di questa sera
Rotolarmi con lei nella polvere
tu sai vero
dell’acido formico
Sia questo il nostro patto

La chiave

Cercar
in un vortice
di vuoti ed assenze
la chiave
per l'oblio
non è una
assai promittente
cosa.
Fa paura
l'oblio
ma reca
incanto
ed illusione
a chi si è stufato
di aspettare il
sole.
Disegnami
su guance
bagnate
ciò che non posso avere.
 
Caterina Manfrini
 
*Scultura di Nicola Manfrini

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