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Poesia

Manette

appese ad un chiodo ricurvo ed infisso
su una parete scrostata e ammuffita
dondolano al ritmo del nostro amplesso
attente custodi del passar della vita
 
il torvo metallo qua e la arrugginito
nasconde beffardo la sua dissuasione
al falso amore dall’orgasmo tradito
può stringere il cuore cercando ragione
 
non chiesi mai conto al nostro rapporto
ché il ritmo del cuore tagliasse a fette
come brace ardente prestava conforto
indi ai polsi serrai le grigie manette

Il frantoio del mare ha la sua farina di sabbia

Sboccia il mese dalle sue radici già nell’argilla asciutta
dei giorni che s’accalorano
come un anno maturo, ricco e munifico
di rinsaldature negli aruspici dei Pesci.
 
Ricostruire la vita è opera d’autori di fama:
quelli sulle tavole, quegli altri a schermo piatto,
quelli di strada alla sorte.
Certo non mia, che sugli istmi d’ombra alla luce
spegnevo la voce.
Ci sono un po’ ovunque i dardanelli
e le lingue di roccia
ancora fanno separazioni e dogane contese.
 
Ma chi è più matto tra le misure efficienti di Crono
e le tinte bislacche di Swatch?
 
Poco ancora si macina dal tempo passato
che già lievita l’errore futuro.
 

Della Geometria

 io
affilo i denti nel grigio
cercando
               irreprensibili geodetiche
metriche
              cartesiane, riemanniane
       sia quel che sia
purché
orientate verso un qualche infinito
 
le divinazioni
non mi piacciono
le spiegazioni
non mi convincono
 
                               preferisco
                               le divagazioni
 
perdersi
perdersi
in sensi e significati
 
cifre
segni
tratti
 
[allitterazione e passione]
 
luce, luce!
 
 

marinaria



prenderei il tempo 
gli toglierei il velo,
negli occhi tuoi limpidi 
rivedrei a specchio
uno sguardo amico ,
perché le montagne
possono dettar legge 
all'orizzonte
ma al cuore no
 

Dipinto incompiuto

cento telai ho rotto
e cento tele lacerato
mille tubi di colore
ho già schiacciato
pennelli e spatole buttato
e questo imbiaccato
teso immacolato
rimanda il mio sguardo
perso impallidito.
tirato l'orizzonte alla metà
di getto spando lo sfondo
azzurro sfumato in celestino ma
erutta, su dall'anima tocco dopo tocco
pervinca viola blu scuro profondo
e allora le montagne vengon nere
i ruscelli scorrono di lava
gli alberi scheletri da altrove
e nulla di vivo mi viene da pittare.
Allora un taglio al centro
uno spacco da allargare
porta a un mondo altro che non so pigliare
se vita è quella che vivo ed ho vissuto
di lì potrà passare.
 
 

Pareva una stagione

Pareva una stagione, questa tua, di blu
parentesi
adottata con la vita
che cammini scevra/ feste d’imperio
al rosa astaride
 
 La fragile inquietudine rovesciata a fronte/ per guardarsi gli occhi
senza paraventi, e piovvero
 
ancore di sera

Amaro calice...

 
Dalla caraffa dei ricordi
verso linfa nel calice d'ebbrezza,
assaporando l'estasi d'un attimo...
Pillole di effimera dolcezza
carezzano sogni d'amara follia.
Ammiccano a screziate ombre
palpiti di gioia e,
sciolte le rime al vento,
un fioco amore canto
alle eteree lusinghe...

Il mio arcobaleno

Di tutti i colori che dipingono il mondo
non c'è nessuno che si adatti a te.
Tu sei uno e tutti,
sei l'arcobaleno che trasforma
la goccia di pioggia
in un sfavillante gioiello.
Tu sei del rosso la passione,
del viola la forza,
la profondità dell'azzurro,
rosa è la tenerezza,
si veste di giallo l'allegria
mentre verde è la fermezza,
tutta bianca quella punta di dolce ingenuità.
Ci sono tanti altri colori
che di elencare proprio non voglio,
il nero poi, così cupo
lo butto via perché non fa per te.

Renga

 
leggerissime
ali rapiscono dai
fiori sbocciati
 
colori già pensati
dal calore del sole
 __________
 
quando le nubi
mostreranno l'anima
ti copriranno
 
il cielo fioco sarà
custode di pensieri
 
 
 

Pascolare memoria

 
come un fremere tremare
fine sommesso di froge
il suo richiamo
che sempre attendevo
lontano appena un tanto
tutto preso dall'annusar
farfalle lucertole o filugelli
e scrollare il capo e la groppa
quattro bizze in salti scomposti
per sembrar ribelle
un rapido scatto e raggiungerla
alle mammelle.
 
 

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