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Filosofia

si liquefa

girotondo di primari
complementari
sfumature
e naturalmente
tento
di restituire
l'incanto

L'eredità dell'arroganza.

Con rapporti prezzolati ho ingravidato la vita
liberando spermatozoi della mia arroganza.
Oggi cresciuti bussano famelici alla mia porta.
 
Ne ho disconosciuto la paternità avvalendomi
del lavoro di un ottimo avvocato: il tempo.
Oramai non ho più denari per fottere la vita.
 

Ieri & oggi

 
un monte
fiorito dall'infanzia
una trapunta colorata calda
diventata, un sorriso di malizia
gonnella spiegazzata accende occhi
tra pieghe di vissuto, dai toccamenti
incerti trepidi pudichi nate carezze
lievi sapienti prolungate e frenetici 
mordicchi su tumide labbra rosse
efluvio di parole vanno al corpo
e anima che serena coglie
questo momento
di felicità.
 

Lucciole e lanterne

.
La vita fa sempre da maestra
anche quando al sobrio predilige
quello che dal basso etichettiamo
come illogiche stranezze.
 
Mischiando lucciole a lanterne
la verità a volte indossa il desiderio
storpiandoci ogni evento
da ciò che è
a quello che vorremmo.
 
Bugia impertinente
se la ride a crepapelle
occhiali menzogneri
col tramonto stampato sulla lente.
 
Fin quando poi arriva
il tempo delle aspre albore
in cui ci rendiamo conto di quanto diversa sia
la luce anche della più minuta stella
rispetto a quella della più lucente lampadina.
 
tiziana mignosa
febbraio duemiladieci
 

Ali di miele

Nascondo pensieri e parole
sotto una coperta spessa.
 
Ma il cuore è forte,
con un retino
se li riprende avidamente.
 
Eccoli che mi insidiano,
non riesco a gestirli, non so quale scegliere.
 
Ed il più gagliardo si fa avanti
-Se tu fossi una parola non parlerei, non avrei la forza di vederti volar via-
 
Troppo tardi, è sfuggito in cielo.
Spero arrivi a te,
angelo.
 
Inviami ali di miele
per potervi
raggiungere.

sei musica

 "conduttore ti presti
mi pugni ogni senso
e pregna parto
nel vortice."

Andare per sogni.

Solo quando mi rinfilo
i calzoni corti sogno meglio
libero dai lacci alle caviglie
da dietro alla lavagna fuggo
là nelle praterie intonse
nelle foreste di sempervirens
e nessuno può raggiungermi
sono il più veloce
degli Irochesi.
Son falco non più allodola
non valgono gli specchietti
i veli i profumi le ciglia
siediti accanto a me
stringimi la mano
e fammi sentire che
non sei di qui.
 

Lucignolo

tenere accesa questa vita
una lanterna che brucia sangue
e non ha fatto mai luce
davvero
un lucignolo nella notte
a rischiarare appena sassi
aguzzi
e nessun altro a seguire e
neppure è dato sapere
se poi accenderò
un fuoco di lauro
purificatore.

siamo allievi pin

...giocolieri di vita
inesperti di fato,
ma non usiamo
nessuna gola profonda 
per intenderci.
entriamo uniti
nelle finestre dell'anima
attirati dalla luce.
 
e poiché mi avanza il fiato,
 
dammi un secondo
 e  t'illustro
seduta stante
come vedo io
quei due fari
 
...gli occhi...
sono ombreggianti fasci
d'ali senza respiro.
sul vasto palco
vedono flash
 su allucinati colori 
e movimenti prismatici.
ma un punto è a fuoco
sempre...due testimoni di vite.
 
 e se una carezza li blocca
sorpresi
illuminano la notte.
 
 

L'ultima rosa

 
Chi guardi
dalla cascata di vetro
dinanzi a te...
prova a sfiorare
 quella
muraglia invisibile
che hai disegnato.
Tornerai quando la rosa
dell'ultimo
giardino
sarà appassita.
Son tante le cose
che non mi hai detto.
Son tante le cose che non sai.
Disegni con il mio sangue
un cuore
e con le mie lacrime
un torrente ghiacciato
d'amore errante.
Dimmelo che tornerò
a splendere come
il sole,
Dimmelo che tornerò
ad illuminare
la tua cascata di vetro,
quando anche l'ultima rosa
del giardino sarà recisa...

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