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blog di stellasenzacielo

Questa chitarra un po' smessa

Le mie dita
sfiorano le corde
di questa chitarra
un po' smessa,
il mio braccio sinistro
percorre il suo manico
troppo lungo
che a volte sbatte
contro 
qualche pezzo di muro,
qua e là.
Mi aggrappo forte
a questo ventre di legno chiaro,
dal quale presto nascerà
la mia melodia.
Ci ripongo tutte le speranze,
ci urlo contro  tutti i miei dispiaceri.
Le mie dita
sfiorano le corde
di questa chitarra
un po' smessa,
non vorrebbero lasciarla andare...
ma depongono,
anche lei
e vagano in cerca d'un altro alito di vita. 

Le infinite foglie

Oggi 
la pioggia si abbatte
furiosamente sul Mondo.
Il vento lotta con gli alberi,
sembra volerli sradicare.
Presto voleran via,
infinite foglie di quell'anima
che non ce l'ha fatta,
contro la vita.
Ma sarà dolce
il naufragar
in questo placido tramonto.
Te lo prometto,
quasi non te ne accorgerai.

Così lontani

Le infinite volte
che ti verrò a cercare,
nelle note cantate
dalla mia arpa stanca.
Ti farai trovare,
chino sui tuoi pensieri,
quasi a proteggerli.
Alza la testa,
guardami negli occhi,
potrebbe essere l'ultima volta.
Se lo senti,
questo contatto...
Siamo ancora così vivi.
Siamo già così
                       lontani

Pioggia di novembre

Te ne vai sulla dissestata stradina dell'eternità.
Laggiù, chissà cosa troverai...
Vuoi davvero lasciarmi qua,
dove i giorni sorridono e deridono,
Non senti
i miei pensieri per te,
che fanno rumore.
I tuoi passi, uno dopo l'altro,
emanano profumi di cambiamenti.
Sacrifichi la tua vita,
per esistere per sempre.
E adesso eroe,
scansati perchè
comincia a piovere pioggia di novembre.
 

Un giorno, le tue mani.

Avessi le ali
volerei
alla collina
ricoperta d'erba dorata,
per tornare a sorridere
con il mio folle ego.
Ed in questo posto lacrimabile,
forse troverei alcune delle risposte
di cui sento il bisogno,
o delle semplici distrazioni.
 
Le mille venature delle tue mani
mi potranno un giorno
indicare il sentiero per la felicità.
 

Alma mia

Caduta troppo precocemente
su questo terreno,
tieni gli occhi chiusi
perchè tu,
Alma mia,
non sei ancora pronta ad aprirli.
Senti il calore della terra
bruciarti il corpicino senza piume
e
l'ipocrisia dei tuoi simili,
che continuano a volare senza voltarsi
mai.
Cerco di rincuorarti,
vorrei farti un nuovo nido,
potresti rinascere
qui con me e adesso.
Ma le ferite son tante
e la vita talvolta crudele.
Alma mia,
ho sperato nella tua libertà.
Non t'han nemmeno concesso
di provare
a sbattere le ali.
Sii felice,
sii te stessa,
anche se la vita t'ha ucciso.

 

[Dedicato ad Alma,
l'uccellino di pochi giorni
caduto dal suo nido ieri,
che oggi ci ha lasciati.]

Tramonto

Ammiro il sole,
che anche sul punto di morte,
trova la forza di splendere.

Lo splendore lacrimabile

[Sembra quasi di poterle toccare,
 quelle nuvole illuminate dallo splendore dell'inutile. ]
 
Ed io ballerò,
continuerò a ballare
finchè il
Mondo girerà 
a ritmo con me.
Protendi le braccia verso il cielo,
le stelle ti prenderan la mano
e ti inviteranno a colorare
la nostra mistica danza.
E lasciati andare a questo
lacrimabile piacere.
 
[Sembra quasi di poterle toccare,
 quelle nuvole illuminate dallo splendore dell'inutile. ]

Là fuori

Fluttuano parole in aria.
Una dopo l'altra, fluttuano.
Di alcune colgo perfino il significato,
 ma il più delle volte
 mi limito a ripetermi che tanto la voce non è la tua.
 
Volano discorsi in questa stanza vuota.
Uno dopo l'altro, volano.
Ad alcuni rispondo,
ma il più delle volte
mi limito a ricordarmi che non riguardano te.
 
Parlano, parlano
e mi chiedono
d'associare
sentimenti a pensieri...
 
Ma io proprio non ce la faccio
a staccarmi da questo idillio
che mi esplode dentro,
mentre là fuori sorridi a quella che potrei anche non essere.

L'eternità -lettera a mio padre-

E mi accorgo che il nostro tempo qui è così poco, mi rendo conto che una vita non basta per vivere davvero. Allora mi rifugio in mondi partoriti dalla fantasia, dai desideri.
Amo il lato astratto delle cose, amo quel che non c'è.
Danzo nella stanza di specchi e di pensieri e mi ci nascondo, alle volte.
Osservo, osservo volentieri il Mondo correre. Mi soffermo sui dettagli, sui minuscoli particolari quasi innotabili ad occhio nudo...ormai sono esperta, a guardare.
Mi ha sempre colpito la tua espressione alienata quando scolpisci. Apro il vecchio e cigolante portone del tuo atelier e ti trovo lì, a cavallo delle tue incredibili opere che non cessano mai di nascere. Stupefacente il tuo sguardo chiaro posato su di esse.
Ed essere lì, ad assistere a quel miracolo è incredibile, papà. 
Le tue creature dalle mille facce ed espressioni, sono loro i custodi di alcuni frammenti della tua essenza.
E davvero il nostro tempo qui è troppo poco, ma rammenti? L'arte è immortale e con essa cavalcherai i secoli. E' forse questa l'eternità.
Con affetto,
Caterina

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