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blog di Stefania Stravato

Prima che ne faremo voce

che bella qui
l'ora che resta, 
a costa della purezza
profondissima
 
non parlo, ne è piena
la coscienza della pelle
 
ma senti, non è per tutti
non è per sempre

Verrà a cercarmi credi, il cormorano di passaggio?

è l'esistenza di una via
che sento
nelle percorrenze del respiro:
quando
più piccola poi,
in fondo
dove mi nasconde il vento solare
 
lì, che l'orientazione
del profilo la fa

Venivo, quante volte

brucia, la rugiada
alle ginocchia sulla macchia:
la pietra, l'ombra
allo stesso modo, la realtà
del silenzio;
lontano, chiamami
ho rinunciato ai confini
 
mi dicevo, scivolavo
venivo, quante volte

Nelle coincidenze di venti fuori stagione

passa di qui, il presagio
della disperazione
nelle coincidenze di venti fuori stagione
 
che smarriscono le radici

La meridiana

quasi un accenno alle caviglie, già
la fragilità del sole;
ora brucia di solo vento, la meridiana:
segna 
la nervatura tra il principio
e la fine, ancora un'occasione
perfetta, di silenzio
nell'incavo del vuoto

Nella pietà di questo silenzio

nella pietà di questo silenzio
muove la luna sugli alberi, più lontana 
di ogni salita
 
nel bianco delle mani
io reggo la tristezza, e
il nero della via
 
goccia a goccia
e viva.

Quasi l'esilità di fine aprile

è nel centro dell'abbraccio che cade
l'estensione del dolore
e  la consistenza del fiato, si leva
come nuvola fitta d'alba
nelle movenze gloriose  della pelle, in abbandono
 
quasi l'esilità di fine aprile

Poi dirò: d'enfasi e di vene e vampe di capelli

accentano il senso del teatro
le apparizioni confuse
del verso
 
dunque, voglio il nero d'occhi;

21 - Nella memoria, il battesimo dell'appartenenza

è destino della luce, agli occhi
il senso dell'alba
 
così questa pelle tua
è congiunzione
all'istinto delle mani
che ti sanno
nella forma insinuata
dentro, di certezza

Nella declinazione della schiena, dove ti incontra

senza rumore, e cade
l'arte dell'attesa
così, a filo della sera
oltre l'esilio degli assolo
sulle vette; 
 
quando l'imperfetto, si ricompone
nella declinazione della schiena
dove, ti incontra; 

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