blog di Salvatore Pintus

Occhi di nebbia,
vivo sorriso
di promessa infranta
t'accompagna
sull'uscio della bugia,
il sorriso da enigma della sfinge,

Le tre

di un freddo

sentire la notte

tra le braccia

di un ritornello

fischiato

Non ami
di passare la bocca
su cumuli di versi,
i miei,
dedicati 
ma oscuri
e infìdi
come un cobra nel seno.

Tenera veglia
disegni
rannicchiata
sul mio 
onirico amplesso.

Allo scoccar di sguardi,
dalla mia mente
estrai doppiezze

Ti ho fatto dono

delle mie temperanze,

cortese omaggio

ai tuoi sensi di colpa.

 

E resto fermo

T’affacci al balcone
d’una fashion réclame,
con folate d’incanto
e occhiate
acquamarina.

 

Glamour d’autunno,
minuta e freddolosa,
m’offri mille ragioni
di contaminazione.

 

Stanco di viaggi,

Passi il tempo
a vederlo mentre ti sfugge tra le dita
affondando col sole che tramonta
nel rancore
da lupa solitaria;
girovaghi
tra speranze

Semplicità regale

di mìgnole,

primavera d’ulivo,

diva che intoni

roche cantiche a Giove