blog di Pinotota

Certo non servono le parole ma le mantengo
tante ne ho custodite nei cassetti meno in vista
insieme agli avanzi di una vita e di un percorso
realizzato a metà.

 

 

 

Seguite le istruzioni lascio la mia inquietudine
ai geometrismi dell'inappagamento,

E quante volte
rasentai quel muro sghembo
dove si contorce l'ombra
irregolarmente tra i ciuffi d'erba
frammentati e dispersi
come stonate macchie,
radi cuscini per miagolii
di gatti indolenti.

 

Ricordo momenti
di luce formicolanti
in scandita successione

UNICUIQUE (CUIQUE) SUUM

Tra gli aculei
di un'alba
che non ferisce
aveva contato
stamane come ogni mattino
i suoi cento passi
d'aria...

 

passi torpidi
sul selciato d'un cortile
verso la breccia
dove il sole dipinge
di luce
l'irsuta cupezza
del muro...

E'
sfumata
la tua parola
che tremula scivola
sulle labbra
ancora in boccio
fino al fremito
al sussurro, al sospiro
al godimento....
mi rapisce
obliqua
la sua traccia
s'inabissa
dietro il velo
della notte
sulla sponda
dell'oblio...

L'amo
dal primo giorno che l'ho vista

non potrei mai immaginare
di allontanarmi da lei
e non sono geloso
anche se so che in tanti  la desiderano…

I lampioni  del boulevard
si affievoliscono singhiozzando
alla deriva della notte
e dalle caves fa eco
il lamento della trompinette
di Boris
che accompagna
i piedi nudi di Juliette
mentre canta d'esistenza.
Sartre ammira la sua musa
e le sue mani traccianti nell'aria

TU QUOQUE BRUTE, FILI MI

Si spengono le ore della luce
lasciandoci indefiniti fra le dita della sera
con il sapore del buio e una striscia di stelle
nel nulla di un cielo esagerato
tento di parlarti
ma non hai altro che spenti riflessi
di gelida e pallida apparenza
nei tuoi occhi assenti e puri
smarrito il senso di una vita