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blog di luccardin

essere tormento

Sono lunghe le notti
quando l’aria diventa respiro
di questa breve vita
che a finestre schiuse
entra ed esce tra silenzi e sospiri 
di preghiere nude
di corpi abbandonati nel pallido pensiero 
che il nulla cerca
e il debole battito che ancor s’ode

amanti

È quel nasconderti di te
nel calar degli occhi
che fa del mio pensiero
l’eccitante morbosità che ti nutre
spogliandoti nel desiderio di vivere
il brivido del respirar comune
all’ombra di chi non vede
il tramar del cuore.

ci vuole tempo

Ci vuole tempo per smaltire la vita
la morte è più breve di un singhiozzo
gli amori sono nel cuore
mai quando piove solitudine
il dolore è sangue
che sgorga dagli occhi tristi
di sassi come mani
respiri di latte
respiri d’amore
respiri di vita
crudeltà d’affanni

nel silenzio del cielo

 Era il parlare dell’acqua
che si nascondeva
nel silenzio del cielo
il volto girato di lei
lacrime senza parole senza vento
 
Il dolore strappa il velo da sposa
e il sorriso perduto
 
dell’attimo vivente

9- ricordi

È tra i campi di papavero
dove l’occhio perde il confine
e il letto fiorito della primavera aspetta
è il ricordo di te
nel cavalcar con il corpo
i sentimenti spiegati al vento
e io ad inseguir con le mani
la gioventù
che sposa più non ebbi.

opposizione

Perché ti risvegli dal lato opposto della vita
nell’incognito pensiero che nulla prova
che tu sia vivo nell’oscuro giorno del mortale respiro
qual è l’ingresso che non appare alla cecità del sapere
dove il tempo batte la sua angoscia immortale
e si dispera che il morire del presente non esista

il silenzio della solitudine

Ho ascoltato il silenzio della solitudine
quest’onda che batte nel cuore
l’amore sommerso del mondo
che gira nel vuoto senza trovare  il sole
notti fredde in un letto vuoto di stelle
e del profumo di te un corpo nell’anima.

il canto dei poeti

Così è il canto dei poeti
una primavera che muore in un’altra primavera
l’amore nel dolore
il pianto sconosciuto che agita le notti
e i sassi che parlano di solitudini amare
Questa è l’anima che parla
ma è muta la risposta l’attesa
quando precipita nel fango

aprile

Sono piene di nuvole e pioggia
queste turbolenti notti d’aprile
ancora tutto tace nella finzione del riposo
poche ore e nascerà aurora
portandosi via le angosce
e queste stelle di luce nuova che non trovo.

io sono

Cercami tra i pensieri che non hai
follemente entra nella mente senza paure
mi troverai a curiosare tra le tue emozioni
ti renderà strano il sapere che il niente è nell’essere
e il tutto è solo l’illusione del niente
confonderai il principio e la fine
perché sono io quel dio che porti dentro

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