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blog di inchiostroblu

Solo silenzio

silenzio.jpg
Ho steso sul filo dei ricordi
tutte le mie stanche parole
che ora rilucono opache,
come vecchia pelle di rettile
abbandonata distrattamente tra i rovi.
Si son frantumati i miei sogni,
tutti i miei desideri
appesi a pareti di vetro
offuscate dal tempo consunto,

senza titolo

petali.jpg
Chi è che non ha mai pianto
lacrime amare
per amore che brucia
come fuoco nel vento...
Siamo petali incerti,
fiori sbocciati
su sentieri di ghiaccio
dentro boschi incantati.
Coloriamo l'inverno
le sue grigie pareti
che han sapore di sale

Mora e Vaniglia

elfi
Mora e Vaniglia
s’abbracciano lieti
elfi del bosco
al limitar della notte.
La luna al suo posto
nella culla del cielo
racconta di luoghi
che profuman di miele.
Mora e Vaniglia 
si  scambiano sguardi
che suonan d'argento
come cascate di nuvole.

S-olitudine

solitudine
Solitudine.
Se soltanto 
sapessi stare
senza sentirti...

Scarpe sporche
stringhe slacciate
suole sulla sabbia
su sentieri smarriti.
Sassi scagliati 
sulle spalle.
Solchi, strappi...
Sento sibilare

I will miss you

mancanza
Raccolte che si furono 
le ombre funeste del tuo dolore 
m'investì il boato 
del tuo ruvido pianto.
Un'onda di polvere
calda cascata sotto la doccia
copre i miei piedi 
coi tuoi amari ricordi.
Te ne vai 
avvolta nell'eco dei tuoi errori.

Le parole non dette

clown
Le parole non dette
sono rami spezzati
nidi abbandonati
sono scarpe slacciate.
Si spengono stanche
sono stinte dal sole
come vecchi ombrelli

Un mattino andando (forse)

castello di sabbia
Forse un mattino
andando per prati
raccoglierò terra fredda
e primule timide
regalerò al vento
il colore dei crochi
mi cospargerò il capo

Filastrocca del cucù

 Un vecchio orologio a cucù
dipinto di giallo e di blu
stanco di suonar le sue ore
decise di usar le parole.
Attese che a scoccar fosse l’una
e pronto disse: “Attenti, ecco un puma!”
creando uno scompiglio assai stupito
nella casa del tenente Scottadito.
Quando poi scoccaron le due
la volta di comparire fu di un bue
ma la signora Franca attese invano Leggi tutto »

Se le tue mani sapessero

mani
Se le tue mani sapessero
come raccogliere il pianto
seguendo i percorsi
incisi sul viso
calpestati dal tempo
-le scarpe consunte
le gambe tremanti
gli occhi socchiusi
offesi dal vento-
mi farei accarezzare
offrendo sicura

Rondini

Rondini.
Già le vedo volteggiare leggiadre,
spumeggiante onda nera
che si abbatte e si ritrae
sulla battigia azzurra del cielo.
Fresche di vento ed ebbre di sole,
gocce di pioggia che profuma d’aprile
s’adagiano lievi sugli acquarelli dei rami
intonando un canto che ha il sapore del mare.

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