Scritto da © Francesco Paolo - Lun, 14/06/2010 - 23:04
Un bacio eterno
Le mie labbra
danzavano sulla tua pelle dorata
nuova dolce di petali odorosi
e le mani unte del tuo caldo
copiavano sagome ansanti di corpo
dono di sogno d'amore e d'incanto.
Un bacio eterno
non ha reso fine all'oblio che ancora indosso
unito al riposo mi conforto pensando
al dove sei, cosa fai, come mi ascolti.
Un bacio eterno ed io so:
è stato tutto vero
è stato insieme toccare il cielo!
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Scritto da © Francesco Paolo - Gio, 10/06/2010 - 18:17
L'amore e la vita
Cerco solitudini dove altri si sono smarriti
coltivo ambizioni attraverso visioni
che per altri sono futili illusioni
tocco orizzonti dove neppure l’immenso sole può farlo.
I giorni mi parlano di un silenzio
che spesso non ho tempo d’ascoltare
ma quando per un attimo appena mi fermo
una cascata di pensieri m’invade.
Cosa trovo di più importante in essi
se non quello che mi appartiene?
Un risvolto del contrario
in cui l’antitesi di ogni cosa
s’incontra alle estremità opposte.
Dolce celeste quindi
diventa tale anche la notte più buia
deserto smarrito
s’arreda di un verde d’erba santa
ed ogni parola s’adorna di luce
e scrive la storia più bella:
l’amore e la vita.
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Scritto da © Francesco Paolo - Gio, 03/06/2010 - 22:07
Vivo
Vivo quest'ansia di cercar pensieri
nella mensa del mio corpo
per povertà che non mi sfama
e cerco miserabile elemosinando
giusta misura per ogni storia.
Cerco amorfo
sul pendio delle mie parole
pur vane risposte
ma trovo dune
e valli morte.
Allora
vivo il tempo
a dipingere l'anima
in ogni parola mia
e la coltivo
la consegno e la diffondo.
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Scritto da © Francesco Paolo - Mer, 02/06/2010 - 18:49
La mia poesia
La mia poesia è in punta di piedi
sottovoce in silenzio sull'altare delle parole
la mia poesia è dal ventre spinta sulla schiena
per cercarla, rubarla, donarla.
La mia poesia è schizzo di sangue
sul vetro della finestra del mondo
è graffio dolce mutato in versi
disseta, sfama, nutre.
La mia poesia parla ai muti, ai folli, ai sordi
parla alle donne nude sotto i ponti
ai clochard fuori e dentro le stazioni
agli infelici caduti nella polvere bianca che uccide
grida alle maledette prigioni scavate per le pene
ai nomi senza volti e senza sguardi
ai grandi maestri amanti di vendette e d'odio.
Ma la mia poesia è anche mia
poesia della speranza
di questa luce meta che ogni giorno
più la cerco e più la sento accanto
.
__________________________
Autorizzo questa mia poesia alla pubblicazione senza chiedere alcun compenso nè ora nè mai. Francesco Paolo Dellaquila.
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Scritto da © Francesco Paolo - Mer, 19/05/2010 - 10:05
La mia solitudine
Nella solitudine afferro tutto ciò che non avrei mai potuto in compagnia ed è per questo che quando sono in compagnia sono più completo di quelli che non sono mai soli!
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Scritto da © Francesco Paolo - Mar, 18/05/2010 - 22:30
Nell’ultimo disegno
Nell’ultimo disegno
ho creato silenzi rapiti al pensiero
ho nutrito i miei occhi di luci
inventate nel sogno
ho sfamato il mio corpo con i colori
strappati dal cielo del mio cuore.
Nell’ultimo disegno
ho sconfitto la morte
già pronta a prendermi l’anima!
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Scritto da © Francesco Paolo - Mer, 05/05/2010 - 19:08
Concetta Ramondino - Maschere
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Scritto da © Francesco Paolo - Sab, 03/04/2010 - 20:20
Pasqua
Ho le mani calde
gli occhi dipinti di luce
l’anima colma di pace.
Bambino rivedo
quel volto verso l’altare
lieto salire al cielo:
non ho atteso molto
ho subito capito.
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Scritto da © Francesco Paolo - Gio, 01/04/2010 - 10:58
Venerdì Santo
Barcollanti uomini scalzi
nudi come ombre incappucciate
stanchi fantasmi
e bianchi in spettrale silenzio.
Rumori di ferri battuti su legni spezzati
lunghi veli neri
di donne nascoste e piangenti
lenti passi ondulati e lenti lamenti
lenti lenti lenti.
Sotto le croci
e le spine acute e dolenti
figure incurvante
nella passione segnano il tempo.
Io sono là con loro impietrito
e soffro l’attesa
per tre giorni l’avvento.
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Scritto da © Francesco Paolo - Ven, 19/03/2010 - 23:45
Visione al cielo
Con l’occhio spento
la luce nell’angolo del silenzio
il pensiero in un tepore ignoto
e la parola nel ventre,
rivolsi muta preghiera
alla donna che lasciò la vita
e la portò al cielo.
Ancora adesso rivolgo lo sguardo
in alto
ed attendo che possa anch’io
lassù tornare come una volta
vestito di bianco.
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