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blog di Anser

E sciogliersi tremando in un orgasmo di luce (al di là d'ogni rotta, sull'Atlantique)

«Non voltarti, che il tempo è vento secco!
Si sbriciola, come un’altalena di sete»
ti dicevo, e l’orizzonte era piegato,

Venditore d'enciclopedie del vaffanculo

Le notti di Praga sono fatica di stelle
dove s’incrocia la pazzia d’Orione, al ghetto
il Golem disegna l’alef sulla fronte
d’un disperato dio ebreo, un pizzicagnolo d’amore,

Che ne sarà di noi e di ogni fottuto andare?

(per i viaggiatori della memoria)
 
Lasciare, a misura di fiato,
ogni possibile ricordo
[senza trattenere passi].

Il poeta è una puttana [avvinghiata a parole] - Per Alda M.

Il poeta è una puttana
[avvinghiata a parole]
su viali di passi, a chiedere sottovoce
rimborsi di dolore,
quel “perché?” appoggiato

Numerus eius est sescenti sexaginta sex (qui sta la sapienza)

“Hic sapientia est qui habet intellectum conputet numerum bestiae numerus enim hominis est et numerus eius est sescenti sexaginta sex.”

Intorpidivamo parole ad attraversare stretti di mare

Stringevamo gli occhi, controsole
a risalire il colmo dei passi.
Erano acini d’uva, i ricordi
scansare il tempo
con cruciverba di sorrisi.
 
Non restavano che briciole

The flying Dutchman al largo di Southampton (e non esistono possibili sbagli di sestante)

 
«Guarda, l’onda si spezza in due
come la notte divide il cielo»
dicevi e mescolavi tarocchi

Di santità, poesia et simili quisquiglie (ma non prendetemi sul serio, sono un clown da marciapiede)

Tutti a dire «dio, come siamo bravi!»
che poi, cosa contano le cose
i poeti -orribili creature, davvero-
sempre li, con il coso in mano
a contare sorrisi, elencare fiati.
 
Santo dio, sono il più letto del reame,
ottomilanovecentosettantatre letture

Parlami di te senza la rabbia del cielo (dedicata ad ogni amore)

 
E’ forse la notte
a riprendere fiato
[che il sole appare straziato
da inciampi di rime]

Dedicata a chi nega ogni morte, ogni dolore, ogni sangue versato

 

Negano.

Con spilli di ruggine nel cielo,

nel cuore.

Ogni dolore. Ogni pianto.

Negano e ridono

appesi al ventre putrido

della menzogna.

 

Non c’è morte di camino,

di stenti. Guardano, ridono. Negano.

“Arbeit macht frei” 

è invenzione fottuta

nessun camino

o fumo nero a scolpire

il silenzio di dio.

 

No, non c’è nessuna morte.

Nessun dolore

Nessun pianto.

Negano. Con orbite vuote

e vermi che tarlano il cuore

“il loro miserabile, schifoso cuore”

vigliacchi nascosti

dietro parole di miele.

 

Che il dolore degli altri

è finzione. Che ogni passo caduto

su frontiere d’acciaio,

per mano d’uomo ad uccidere

altri uomini, inermi confusi,

è menzogna.

 

Negano.

 

Sino a quando il loro ricordo

sarà vomitato nel cielo,

con le loro parole

a fare la stessa, medesima

inutile morte,

dimenticati, derisi

dal tempo, dagli uomini,

dalla storia.

Da Dio.

 

 

 

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