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Bimba

Nei tuoi occhi

Aleggiano
Sottili volute
di fervida gioia
E’ vita feroce
Che cresce e rincorre
I tuoi mille sogni
D’ingenua virtù.
 
C{E}

Assioma

 
 
Ti guardo
In tocchi di pensiero
Sospirati
Dentro Noi .
 
C{E}

Leggerezze

 

Stimoli?
Siamo sempre ciò che siamo
sofferenze spurie
mentre un'essenza canta
la sua voce
uccide
mentre
una rosa rossa
spezza
questo respiro, tanto
 
Oh abbandono
abbandono mio
mai, come in questo istante
mai
leggerezze così in cielo
mentre sto morendo
 
 

Uno sguardo al cielo

Volgendo lo sguardo a est
La luna a metà appare
Bianca di luce riflessa
Rischiara le tegole brune
Lo spazio di uno guardo accanto
Brilla di luce propria
Cintura su un tetto
Spettacolo del creato
Che ricolma lo sguardo mio

chagall danseuse

chagall danseuse

 

I sogni
   sono e s s e n z e
       fantasie s o t t i l i

Autunno

 

Un po’ d’autunno sono io
guardando queste mani
e questo cuore
orfani di madre e di pensieri
rotti dal pianto del cielo
impietoso e duro
e cieco alle preghiere
dei nuovi nati
e mai muto al destino
del mio tempo!

Le settimane a tema

Io non ti ho visto gli occhi

 

A. Rodin Il poeta e la musa


Io non ti ho visto gli occhi

quando ho ascoltato
lo sguardo penetrante
appoggiato alla spalliera

la testa sul cuscino
la spalla sopra il lino
e il cielo nascosto dalla tenda.

Io non ti ho visto gli occhi

ma il tremito confuso delle mani
bisognosa che chiedeva
di perfezionare amore trionfante

di noi, tu ed io, arresi
nella completezza dell'istante
sudati, appagati irrimediabilmente.

Non ti ho guardato gli occhi

e abbiamo scosso il vento
di alchemica passione
occulta l'anima e zingara la vita

andiamo verso la tempesta
ignorando il riso illusorio della quiete
che non ci appartiene ancora.

Il nostro letto è angolo e breccia

è scheggia di benessere
brusio che disperde gocce

 

ubriache di silenzio

assaporando il fremito incontrollato
della pelle che arde sdraiata.
Ora si posa l'occhio chiuso

e giocano le mani coi capelli.

Noi di Rosso Venexiano

Leggendo Queneau*

Qui il fango è fatto dei nostri fiori. - …dei nostri fiori blu, lo so.”*

Ci stiamo sognando, mentre a cavallo attraversiamo la storia, verso Parigi.

Chi passa la vita a tinteggiare la staccionata della chiatta, che non ha di meglio da fare che imbrattarla d'insulti.
Io a dipingere disegni infantili sulle pareti di alcune caverne del Périgord.

Adoro parlare con Demostene, di questioni politiche e di attualità, il tempo mi passa meglio.
Stephane preferisce tacere. Ha paura.

Non farò la fine di Luigi IX ... questo no. So tutto della storia.

Continuo a sognare mia moglie anche durante il temporale: non s'intrometta Mouscaillot d’Empoigne.

Uno strato di fango ricopriva ancora la terra, ma qua e là piccoli fiori blu stavano già sbocciando."*

Il Duca d’Auge

Manuela

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