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due righe ...

 
La luce del mattino,
la corriera che passa vuota,
il  prestinaio nel suo pane
appena sfornato,
mentre la notte ci lascia,
ed il giorno nasce.
I pensieri  che dopo il loro vagare
nei mondi dei  sognatori
vedono la luce della realtà.
Una caffettiera sbuffa, il profumo  del caffè,
i soliti due biscotti.
È  l’ora della verità , le porte si aprono
come  il cielo dopo le nuvole grigie
di un temporale.
Ho imparato a vestirmi da solo!
 
                              Amfortas
 

Spinose bandiere

garriscono le bandiere
i dì di festa
per esorcizzare paure
oppure son brandite
dai patri valli di confine
a incoraggiare i timidi
intimorire gli spavaldi
ma son filo spinato lancinante
incartato in cenci colorati
per incantar i semplici e gli onesti.

Lo spettacolo finito.

pupo nel baule dei costumi
tra gli altri dove il puparo
getta ogni fine spettacolo
indifferente i personaggi
come nella vita d'ogni giorno
ai più capita cadere e piangere
e cerco la mano di lei speranza
che sulla scena tenevo stretta
cara in gesto elegante
ma non risponde il braccio
disarticolato inerte nel suo velluto
il filo della giovinezza
che l'animava lo faceva agire
sciolto giace lì d'appresso
forse è finito definitivamente
lo spettacolo ch'era in scena.

Tram e nebbia (ricordo di un istante)

Tram e nebbia
(ricordo di un istante)

Il tram ci portava verso una
solitudine che non era nostra.
Le ardenti e stanche luci della
città soffrivano il freddo,
come la nostra timida pelle.
Silenzio di un capo reclino,
affogato nel tepore di una spalla
malinconica,
fioco respiro che si ritrae sulla
nuda sponda dell’essere.
Occhi divoravano una bellezza
ormai devota a quell’istante ebbro,
il tram divorava la realtà di
ghiaccio e ferro intorpidito,
in quella solitudine di nebbia e asfalto,
in quella solitudine che non era nostra.
 

Mariella Soldo-Notterrante

Alla finestra...

Fumo fatto di zucchero.
Disegno pensieri di marzapane sui vetri umidi.
Squittisce un sussulto fra le nubi dell'est.

Eccoti,vestito di amaranto,oh vento d'ottobre.
Indomito amante senza catene.
Seta fatta di miele.

Si spoglia d'ogni rancore il cielo.
Sfrecciano come dadi senza peso i piccoli passeri
su per le grondaie vetuste.

Eccoti,coperta di lapislazzuli,o pioggia leggera.
Seducente vestale dal pio sguardo.
Il tuo tocco reclama baci di lampone.

Sinfonie d'acacia screziate.
Allungo una mano per afferrare il sorriso del tempo.
Freme un sussurro sul davanzale.

© Godiva

 

Fermo

Fermo al sole delle lucertole
intorno la folla scorre
incroci casuali di vite
chiuse in se stesse indaffarate:
chi consulta rapido l'ore
chi curvo con borse di spese
chi a mano tesa che chiede.
Strana sensazione da provare:
invisibile alla gente guardare.

sale

mai più stupida così !!

vedo nero stasera
come se un sacco
pieno di cenere
si fosse riversato
nella mia anima
credevo fosse
un manto caldo d’amore
quello che mi avvolgeva
ma mi ritrovo
sporca e imbrattata
rifuggo
 la gelosia
 l’invidia
la falsità
ne sono stata prigioniera
scambiandola per
sincerità
affetto
 gioia.
adesso
 mi sciacquo dalla polvere
con le mie stesse lacrime
mi purificheranno
e tornerò a brillare
 
Mai più stupida così!!!

Viaggio dentro te

Cammino in punta di piedi
per non invadere, per non lasciare impronte..
mi addentro lentamente, guardandomi intorno…
D’improvviso un profumo mi rapisce…
è fresco, fragrante...ha l’aroma della giovinezza…
mi inebria dolcemente…
resto un istante stordita, socchiudo gli occhi,
poi prendo a inseguirlo.
Affretto il passo,
pulsa incalzante il desiderio di guardare oltre…
il battito del cuore, ormai alla gola,
attanaglia il petto e le tempie…
sto per correre
ma di colpo mi fermo…si apre lo spettacolo…
un incontaminato candore
contornato da ineguagliabili sfumature
d’una straordinaria armonia…
d’una indicibile bellezza.
Ormai sospendo il fiato,
resto immobile, estasiata
inorgoglita dalla generosa offerta…
colmo gli occhi…il cuore…
e sorrido.

Tenerezza selvaggia

 

Tenerezza selvaggia
sconfina in radure d’oblio
a devoto abbandono
a riempirti di me
con lampo d’ebbrezza
ferite leccate d’ascolto
assalto al vuoto tormento
ti spacco e discerpo
a tua gaiezza votato
di estasi e magma pagano
e aumento…
di studi d’amore annusarti
intime cure tradotte
in lingua d’angeli
con diavolo in corpo
gialla furia di spighe
a distesa, tremanti
invasate da un vento.

 

 

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