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suono di ciglia

Andiamo
a lastricare melma
nelle colline-seno

Andiamo
dove la luce stronca
viscere di vento-in-onda

ti chiamo abisso: oggi.

Adesso saprei parlare agli agrifogli
nel tempo del gelo caldo e della neve asciutta
il miracolo di un germoglio abbozzato.

Nei luoghi lasciati andare
grattano agli usci i gemiti
di un sole mai infinito-finito.

Ti vedo verde in nero seme: ancora.

Annodiamo lingue di fuoco
con lacrime di mare in maree stracciate
strappando a parole l’ultima pagina

E non è trasfigurazione di isole
il giallo improvviso del sole
quando la luce cerca la fessura per scappare.

Ladro di equinozio il cielo
stride la bonaccia del tempo-riverbero
squarcio di vela in burrasca: il fiato.

Teme la grafia morente
il fiore rubato
donando ugualmente un rosso di colore

quando scolora i tempi condensati: attimi.

La canzone è suono di ciglia
e sopraciglia a incorniciare il volto
di una venere scura prigioniera d’ombra

E’ mia questa menzogna
che cammina
tra i glicini a primavera

Anche l’avaro non può accumulare
una catasta di buchi-fori.
 

Autunno...

fiorecagnetti,pettirosso,autunno

felicità

 felicità
che dai
gli schiaffi
a questi
 giorni
che s’avvolgono
a se stessi
 
felice
farfalla
fatta
di colori
e di promesse
  le stesse

Fede e Umanità

Basterebbe che gli uomini credessero alla necessità di adempiere all’unico comandamento dell’Amore"

Così è scritto qui e su questo si posa la nostra capacità o la nostra incapacità di comprensione. E' necessario un distinguo che si assimila strettamente alla natura umana nella sua fattispecie effimera, cagionevole e in grande misura precaria.
Ciò che conta e che al contempo ci unisce, distanziandoci però dall'essere noi stessi Dio è appunto la nostra natura tanto fragile da far sì che ciò sia sempre stato chiaro e palese presso Dio: egli non ci chiede quindi alcuna perfezione, o meglio, egli suggerisce e auspica la nostra perfezione, consapevole in massimo modo della nostra fragilità. Lui ci dice: Provate ogni giorno, in ogni istante a essere Santi, in un anelito così vero e sensibile che farà di voi persone attente agli altri e alle circostanze degli avvenimenti propri e altrui. Il fine è quindi la nostra stessa Santificazione, scevra da ideologismi o corruzioni, una santificazione che si può attuare perseguendo questa via.
Noi siamo effimeri e traditori, questo Dio lo sa bene. Mai ci chiederà cose impossibili, ma talvolta siamo noi che, avvolti dalla sua luce, raggiungeremo anche le cose che, a prima vista, ci erano sembrate impossibili.
Siamo traditori, ma saremo consapevoli che Lui non ci tradirà mai. Questa è la Fede.

Il Testamento di Adamo

E il Signore, vedendo Adamo solo e triste, ne ebbe pietà ed a lui così si rivolse: "Adamo, che ne dici se ti procuro un po' di compagnia?" E Adamo: "Non so, dipende da quanto mi costola..."
Due giorni e due notti durò il dubbio di Adamo e poichè doveva regolarsi potendo usufruire solo dell'alternarsi del sole alla luna, ben presto gli fu chiaro che persino darsi un appuntamento col Padreterno risultava difficile!
Si erano detti: "Risentiamoci tra due lune..." , ma rimaneva incerto se questo significasse "al terzo sole" oppure "a cena a casa mia".Decise che forse era meglio la prima ipotesi: d'altro canto, con tutta la fatica fatta dal Signore per creare l'universo, era probabile che avesse un po' troppa fame per uno senza stipendio, nè sussidio per la disoccupazione. "Anche questo è un argomento che dovrei chiarire prima o poi" pensò Adamo.

Giochi di nuvole

Giocano le nuvole prima d'addormentarsi
è crepuscolo ormai col sole tramontato
ma le monelle scherzano coi raggi
facendo gibigiana in cielo del riflesso
scurendo poi alla luna i ricciolini
finchè le porta dietro al monte il vento
al tuono che le scioglie coi suoi lampi.
 

Se passando il fiume rotolano ciocche

 
 
Sarà che invasi alterni fanno rimbalzi
oltre passate spume
ed ogni guado è una ferita aperta di trapasso
in questa forra occorsa che non mi ride
ambisco ponti
a spalle in sponda
dove la luce affresca campate d’ombra
sulla composta acqua che le scorre.
 
Ho sangue incerto oggi
in ogni ciottolo
e forse elevo dighe nella gola
scontando una diversa foce.

Uomo della strada

Sono un uomo della strada. Ma non da marciapiede. Vorrei tenere un profilo basso. Ma non di basso profilo. Diciamo... una modesta semplicità, un’aurea mediocrità. Aurea? Facciamo un’argentea... Vabbè, facciamo plumbea. Un po’ bronzea, al limite. Diciamo...una semplicità ramificata. A volte potrei apparire anche stagnante, come una sana economia matura, col fiatone rispetto alle economie emergenti. Em-ergo. Me-ergo. Merda! Ma che dico? Ergo-me. Ergoman....come Eminem. Mi staro facendo una mina? Dio mio! E che diranno Milva e Ornella Vanoni? Cercherò di essere... Ergo... nomico, piano, semplice, lineare, rettilineo. Anche un po’ rettiliano.  Crostaceo.  Celenterato.  Unicellulare! Ma con tre o quattro carte Sim.

(novembre 2007) 

sacro è l’occhio di venere o della geometria del primo ciclo dopo l’ultimo


sabata - suzan lee
… il poeta, in genere, se si frappone tra il raggio del sole ed il muro intonacato, ancora candido, di una casa al mare dell’estate, può, in date circostanze di spazio e di tempo, proiettare la sua vera natura di lupo famelico. È una specie di legge fisica, che si accompagna ad un mix di robe naturali proprie della natura stessa della poesia. Essa infatti necessita di un buon pelo a difesa dei consumatori abituali di best seller da supermarket e non contiene in sé la forza propulsiva di un ottimo prodotto di piccolo scrivano italico. Il fatto è che siamo in italy, ma pure in altri luoghi succede la stessa identica solfa, dipende dagli orari, naturalmente, e dalla capacità del sole ad irradiare i raggi giusti. A dire il vero anche le dimore hanno la loro fondamentale importanza: prova a proiettarti su una capanna di sterpi o sulla nuvola frastagliosa in un similvillage da club esclusivo. Qui, in effetti, la poesia ha sempre avuto più problemi, perciò pure il poeta avrà problemi.

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Ossessione

Seguace d’ossimori
paradossi ed iperbole
ossequio sagace
psicosi e ossessioni

Sono ossiuro di ventre
ossia verme tra versi
e genero ossigeno
aria in pelle e su ossa

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