Eccoci tutti quelli degli avamposti.
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Goder d'amore
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il domatore delle ombre
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Sonata notturna
Alleati
alle armi
spari e speranze
cadaveri
bari
eco e silenzi
Baci a nemici
Fili intrecciati
gomiti e miti
Fili intrecciati
figli lasciati
madri piangenti
e padri morenti
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Mistero dell'amore
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Cose Così [di piuma e di cotone]
Come amori dolci presi in drogheria, tre etti, due zollette, un bacio steso sul petto, attimi fioriti, plissé discreti, vendemmie di cieli cobalto.
Dici di noi?
E' una coperta quest'amore di notte arrendevole, raffica di piuma e di cotone in bocca, toglie il respiro e lo ridà tremante. Le ciglia danzano su occhi, di trasparenze, i cristalli e il fiato sul viso.
Carezze seminude, portate in braccio ad un galà di luna, attutita nemesi di lacrime dondolanti.
Poggia sui gomiti la malinconia e osserva muta l'acero bianco, il sicomoro, il sempiterno.
Ti stringo la mano, attenta a non cadere.
- Blog di Manuela Verbasi
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Tremore
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Stanotte vado a pescare
ho stracciato i miei pensieri in tanti piccoli, minuscoli pezzettini
ho gettato i coriandoli delle mie angosce nel canale sotto casa
mi sono fermato ad ascoltare il motore dei pescherecci in partenza
hanno galleggiato a lungo nello scuro dell’acqua del canale
ho atteso invano che il mulinello li inghiottisse, niente da fare
sono rimasti lì, fluttuanti, irrispettosi e vendicativi frammenti
di pensieri notturni indesiderati e stancamente abortiti
ho chiesto un passaggio ed ho preso al volo il peschereccio
stanotte lascio che le mie angosce affoghino nelle acque del porto
su un battello chiamato "poesia" vado a pescare, non aspettatemi
- Blog di Franco Pucci
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Tanti piccoli soldatini
Ricordo il mio nome, il numero di matricola che pazientemente mia madre aveva ricamato su mutandine, magliette, asciugamani e le poche cose che la piccola valigia poteva contenere. Il treno che da Milano portava alla colonia era stracolmo di bambini, ragazzini urlanti, vocianti ed eccitati per l’esperienza nuova o l’agognata vacanza. Era una Milano del primo dopoguerra quella che il treno si lasciava alle spalle e tutto intorno ancora aveva il colore, il sapore di un periodo appena trascorso. Il viaggio in verità era assai breve: meta la Liguria, destinazione Chiavari, precisamente la colonia Leone XIII, fulgido esempio delle politiche sociali del ventennio passato. Che volete che importi, che volete ne sapesse un bimbo di 6 anni, mentre incolonnato con altri 100 attendeva di presentarsi all’appello e al controllo medico? Seguendo la suora di turno che impartiva ordini come un caporalmaggiore arrivai finalmente a destinazione e si compì così la mia iniziazione: divisa, schedatura, visita e purga di rigore, non si sa mai, il cambio d’aria... Ricapitoliamo: il numero di matricola ce l’avevo, la divisa pure, schedato ero schedato.. la purga aveva fatto effetto…un perfetto piccolo soldato. Che volere di più? “Signore….signore…” la voce gentile di un’infermiera mi svegliò da quel sogno fatto ad occhi aperti mentre attendevo il mio turno per la consueta visita di controllo. Mi guardai attorno e pensai: tutto era cambiato per rimanere tutto come prima. Tanti piccoli soldatini.
- Blog di Franco Pucci
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Reality
illuminato
da mille rifrazioni
trapassato
da aghi e filamenti
da aculei e da grafite
da vitree aguzze schegge
estranee.
sognando cime
picchi di storia e di gloria
sommità di solitudini .
stremato da pozzi
di arsura
sfinito da paludi di calura
dilaniato
da sciabolate intestine
da braci rabbiose
tizzoni schizzati
straziati da imprecazioni
nidi di uova e di urla
pullulanti
covate di creature
pigolanti reciproci
estranei linguaggi
coltura di ofidi
e scorpioni
anfiteatro
di legioni
di sensori disperati di luce.
e spira
svuotato dimentico
stupito da tanta
abbondanza
di illusioni.
- Blog di Ezio Falcomer
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