Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Blog

Filastrocca

La freccia scocca e il cielo
trema di soddisfazione a
vedersi così amato.
Il sapore fa un buffetto al palato,
il cucchiaino
(questa cartina di tornasole della
cultura, della buona educazione)
porta la pallina di gelato
alla bocca e ogni nervo ne è deliziato.
Me lo dicevo io che il corpo
è sacro e chi lo sciupa o lo
massacra un indiziato nel mio
processo digestivo personale
degli avanzi, dei nudi.
Meno male che ho fatto studi
scientifici e però ho letto romanzi:
sono giuria e sono imputato,
ma mai pubblico, il pubblico è un
piede in fallo, un fallo in area, un vicolo
cieco. Uno spreco. Ci sono due tipi di persone
che non amo, quelli che offendono
il mondo e quelli che ne sono offesi.
Li condannerei entrambi a portare dei pesi
fino a che non invecchino e siano
stanchi, allora darò loro un secondo
appello, un fardello più adeguato
all'età, al contrappasso concordato.
Tra un anno. Che chiasso eh, d'altronde
io anche la musica in cuffia, i sandaletti
infradito in città e le cravatte corte
sono alcuni dei miei piccoli odi domestici, allora
riteniamoci fortunati del secolo,
della sistemazione urbana e di tutte le amicizie
vere, da leggenda eppure storiche, diciamo
dimostrate ormai, aggiornate e fidate.
Le perizie le facciano gli altri, noi rimaniamo
abbracciati alla nostra madre terra,
affratellati dalla guerra che non combattiamo
ma che dico! non ricordiamo, non immaginiamo
nemmeno. Il mondo è pieno di meraviglie.
Se potessi vorrei delle figlie, una ventina.
Sarebbe una gioia immensa, a partire dal dar loro
dei nomi. Buoni, d'oro. Un coro, un'aria zecchina.
 
[15012010]

Informarsi

Mangiare i fiammiferi, mai:
masticarli semmai. Sfregarli,
ogni tanto, questo sì : questo
è maritarsi. Così
il fosforo freddo e spontaneo, lo zolfo
generoso e paziente. Dici niente.
Che trovata, eh! tradizionale.
Dal rosso al bianco al giallo.
I coniugi felici per poter leggere,
scoprire cose curiose e interessanti assieme;
gli altri invece intanto investigano
i modi misti, puntano l'amaro, una forma
o anche soltanto informarsi in
manuali da cucina, poniamo,
o libri la cui copertina attira,
e poi hanno una ricetta per tutto,
di ingredienti commestibili s'intende.
Che grande invenzione gli elementi
miscibili, le imprese di decorazione
d'interni (tende, carte da parati),
la collaborazione tra sposati!
 
[29012010]

Viaggiatori 2

Riponimi fra gli spiccioli delle tue tasche piene di arcobaleni, gli orli piegati, le cuciture. Riempi le mie stanze di bottoni alle tue asole, e liquida ghiacciai dietro le iridi. Semina di fiori le distese aperte al verde, alle albe nitide, alle stagioni quiete. Arriccia il mare e le sue onde, raffina l'oro dei deserti, azzurra i cieli, i nostri. Portami sui tuoi silenzi, aprendo le tue porte alle parole care. Di trasparenze e suoni si caramella l'andare vischioso, mette ali bianche, s'alza in punta di piedi per baciarti ancora, e ancora, ancora, sulla bocca.
 
[Ti amo davvero.
Nessuno come te]
 
Manuela
Montserrat M.B.

Nella pioggia

Fluttuano le nubi
su di un cielo e di panna e latte.
Attraversano i mondi,
assaporandone i gusti...
...e li rivelano agli uomini
nella pioggia.
Alexis
26.10.2009

La più grande paura

Non debbo distrarmi
dacché se m'estraggo
da me stesso e m'osservo
di quel me m'atterrisco
mi spaventa
quel me dentro me

Platonicismo

mi sei venuta in sogno
stupendamente nuda
addormentata indifesa
ed io seduto accanto
rimirarti tutta
libero da timidi pudori
godermi la vista
accarezzarti con lo sguardo
dappertutto
ogni angolo di te rubare
al mio piacere
e molcere il pensiero
di possederti.

Viaggiatori

Le dita fra i coriandoli di un giorno come carta leggera, al di là di un formicolio triste alla base del collo. Sposta i cappotti la corsa di un treno contro vento. Sferza le bocche a falciarle, l'inverno. Passa una lingua sulle labbra a inumidirle sopra il rossetto... non basta una sciarpa a ripararle dal freddo.
Con te, in te, fra nuvole tiepide, vestito di pesca, scardina ed annega di tequila e di rum l'alcol d'amore. S'assottiglia la sera verso le ore di una notte nera e nuda. Tempo che non abbiamo, poco tempo, tanto tempo. Ho te fra le costole a sibilarmi che esiste la felicità, nei tuoi baci dentro ai miei, tu dentro me. Piove o forse no, di mattina, sui viali di panchine a braccetto e la sera prima. Farfugliano i saluti, rimbalzano sugli occhi di rimmel e matita. Il libro che leggo ha le parole sfocate, le pagine grosse. Pensavo a te, a come stavi allora, a come stavo io. Alla tua tristezza un attimo fa.
La discesa è pericolosa, prima passo la borsa poi l'ombrello, e poi lentamente, io. Oppure non scendo e torno indietro ad abbracciarti.
 
[Le cose che mi dici.
Quello che mi dai].
 
Manuela
astratto moderno di mmb art

Perduto amore.

 
Ho sfiorato le tue labbra in una prima volta
tenendo le tue mani strette tra le mie.

Ho accarezzato i tuoi capelli impigliandoli tra mie dita
ti ho tenuta stretta a me tenera sul mio petto.

Distesa leggera ricolma d'amore e passione
gioia e desiderio nel sentirti finalmente mia.

Ho percorso le tue forme con timida energia
godendo di te e delle tue sensazioni.

Ora le mie mani sono vuote
perchè di te nulla rimane.

Solo il tuo profumo dolce inebriante
sulle mie vesti e sulle mie labbra.

Non più lacrime nel mio pianto
del mio cuore solo brandelli.

non ho più un'anima perchè a te l'ho ceduta
non ho più un nome perchè dalle tue labbra
la parola "amore" non esce più.
 

Atlantis

Mute Notti Ed Accecanti Giorni

Mute notti ed accecanti giorni
sgorgano dall'eterna sorgente
lasciandomi in secco la bocca
tormentata dall'arsura.

Come un cieco, solitario nel mondo,
cerco affannoso la luce perduta
consumandomi nello sforzo vano.

Un'altra luna piena si avvicina
ad illuminare la deserta solitudine
ed io mi pietrifico

inesorabilmente.

  
      loripanni

Il debito d'ognuno

Così mi parlo talvolta
prima di frenarmi gli spasmi
imboccando quel vialetto ombroso
lontano dai cortei grigi, dalla lotta.
Qui resto con la sete mai paga
di chiudere la pelle alle distanze
e chiedere la domanda 
                           esatta
per le briciole che trastullo.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 2 utenti e 8332 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Antonio.T.
  • Ardoval