Scritto da © Anonimo - Gio, 11/03/2010 - 20:30
Quasi il vestito adatto.
Tu chiedi del verbo carezza
la coniugazione dei fatti concessi alla pelle;
e sia una voluta,
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Scritto da © stellasenzacielo - Gio, 11/03/2010 - 19:44
Miele
Guardami e questa volta
per davvero.
Quella stella dipinta
nei miei occhi
splendida
seppur soffusa,
sei tu.
per davvero.
Quella stella dipinta
nei miei occhi
splendida
seppur soffusa,
sei tu.
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Scritto da © Franco Pucci - Gio, 11/03/2010 - 18:06
Un amore da due soldi.
due soldi, due piccole monete
scordate nella tasca
ora riapparse a raccontare
una piccola storia, finita in farsa
scordate nella tasca
ora riapparse a raccontare
una piccola storia, finita in farsa
due soldi, tanto valeva
il nostro amore nato per caso
morto precoce quasi ridendo
non arrivò nemmeno all’occaso
il nostro amore nato per caso
morto precoce quasi ridendo
non arrivò nemmeno all’occaso
due piccole monete
erano il prezzo di un giro in giostra
che non abbiamo mai fatto,
tu preferisti offrirti ad un altro
erano il prezzo di un giro in giostra
che non abbiamo mai fatto,
tu preferisti offrirti ad un altro
il sole morì che era mezzogiorno
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Scritto da © Bruno Amore - Gio, 11/03/2010 - 17:59
Gli occhiali a specchio
Tom Smith era un ex ispettore di polizia, di un comune commissariato della città, collocato a riposo anticipatamente per i suoi gravi problemi di salute, dovuti alle molte sigarette fumate ogni giorno e che avevano finito per impedirgli di respirare agevolmente. Così si era trasformato in "topo" d'archivi giudiziari, ai quali aveva non ufficiale accesso, grazie alle vecchie amicizie allacciate quando era in servizio. Cercava, per conto di scrittori di gialli, thriller e storie horror, stralci di rapporti o sentenze su fatti di sangue del passato, archiviati al termine di infruttuose indagini che furono svolte al tempo in cui avvennero oppure a seguito di sentenza passata in giudicato. Fatti cruenti da sensazione o mistero. Aveva già fornito spunti per racconti ma, a tuttora, niente di veramente eccezionale, almeno per i suoi committenti. Durante una delle sue ricerche, in una delle stanze dove conservavano i documenti più vecchi, che parevano dimenticati dalla burocrazia giudiziaria, si imbatté per caso, come pare sia di prassi nelle cose di eccezione, in un fascicolo cartaceo legato con spago grosso alla regolare cassetta dei reperti e con la indicazione dei dati salienti sulla copertina: Omicidio Sue One Saint, 23 marzo 1766; Autore sconosciuto; Indagato n.n.; Esito procedimento: archiviato. Dopo tanto tempo il fascicolo avrebbe dovuto essere distrutto ma, inspiegabilmente, era lì. Polveroso in disordine apparente, ma sul ripiano dei documenti conservati. Dette una scorsa alle prime pagine del rapporto: vittima una donna di circa quaranta anni, nubile prostituta, uccisa a coltellate, in un vicolo della zona peggiore del più tristo quartiere della città. Nessuno reclamò la salma, nessuno si presentò a testimoniare; mai trovata l'arma del delitto.
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Scritto da © Franco Pucci - Gio, 11/03/2010 - 17:12
Solitario
Passi strascicati sull’assito della stanza
ti alzi e ti siedi con andirivieni isterico
spegni e accendi le luci sul tuo mondo.
Un giro di carte sancisce la solitudine,
metti in fila le ore, e i semi si confondono.
Ti butti sul letto vinto dalla spossatezza.
Chiudi gli occhi. Dormi? Sogni.
ti alzi e ti siedi con andirivieni isterico
spegni e accendi le luci sul tuo mondo.
Un giro di carte sancisce la solitudine,
metti in fila le ore, e i semi si confondono.
Ti butti sul letto vinto dalla spossatezza.
Chiudi gli occhi. Dormi? Sogni.
Dolce tepore avvolge le tue membra
carezze profumate spalancano abbracci
corri lieve, sospeso come una piuma
plani sul verde fiorito di mille colori.
Un senso di appagamento ti pervade,
improvvisi gli occhi si aprono
e spalancati scrutano avidi il buio.
carezze profumate spalancano abbracci
corri lieve, sospeso come una piuma
plani sul verde fiorito di mille colori.
Un senso di appagamento ti pervade,
improvvisi gli occhi si aprono
e spalancati scrutano avidi il buio.
Una lama di luce attraversa la stanza,
tra le carte sparpagliate sul comodino
Joker ti fissa con un ghigno soddisfatto.
Anche stanotte non dormirai.
Chiudi gli occhi, sogna.
tra le carte sparpagliate sul comodino
Joker ti fissa con un ghigno soddisfatto.
Anche stanotte non dormirai.
Chiudi gli occhi, sogna.
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Scritto da © Bacidipioggia - Gio, 11/03/2010 - 13:59
L'opposto del tutto e del niente.
...Ma poi,
alla fine dei conti,
cos'è la felicità?...
Io
rispondo
"niente".
Tu
rispondi
"tutto".
Ecco , cos'è.
La felicità
è l'opposto del
tutto,
e quello del
niente.
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Scritto da © Bruno Amore - Gio, 11/03/2010 - 13:25
Andare per sogni.
Solo quando mi rinfilo
i calzoni corti sogno meglio
libero dai lacci alle caviglie
da dietro alla lavagna fuggo
là nelle praterie intonse
nelle foreste di sempervirens
e nessuno può raggiungermi
sono il più veloce
degli Irochesi.
Son falco non più allodola
non valgono gli specchietti
i veli i profumi le ciglia
siediti accanto a me
stringimi la mano
e fammi sentire che
non sei di qui.
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Scritto da © ariele57 - Gio, 11/03/2010 - 13:13
ti vengo incontro
per sfuggirmi .
tiro a secco
le radici
tagliandone
le punte e pronta
soffio sulle piume ,ferme
poverelle, languono
da tempo,
è ora di darle fiato.
lo so attendi,
non hai messo in dubbio
che sarei ritornata, e
spalanchi lo sguardo
e allarghi il petto
per accogliermi.
sai del mio desiderio
di pausa.
scaldo per te
la voce del silenzio e scrollo
con te
l'ombra di una nuvola
al passaggio.
prima del viaggio eseguo
un compito scaramantico
ginocchia al petto
mi guardo i piedi
che scalzi gongolano.
aranujez
ti vengo incontro
per sfuggirmi .
tiro a secco
le radici
tagliandone
le punte e pronta
soffio sulle piume ,ferme
poverelle, languono
da tempo,
è ora di darle fiato.
lo so attendi,
non hai messo in dubbio
che sarei ritornata, e
spalanchi lo sguardo
e allarghi il petto
per accogliermi.
sai del mio desiderio
di pausa.
scaldo per te
la voce del silenzio e scrollo
con te
l'ombra di una nuvola
al passaggio.
prima del viaggio eseguo
un compito scaramantico
ginocchia al petto
mi guardo i piedi
che scalzi gongolano.
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Scritto da © loripanni - Gio, 11/03/2010 - 11:53
Novantacinque Di Anni, Metà D'Esistenza
Novantacinque di anni, metà d'esistenza,
e s'è appena addentata la vita inattesa
e iniziato a sentire nel cuore l'amore
quando tutto si sfascia senza più una parola,
polverio di macerie in silenzio di tomba
che non sa piu d'umano, che rifiuta la vita.
Il dilemma crudele ti si pone davanti:
ricreare il tuo tempo lasciando uno spazio
che non sappia di vuoto ma sia pronto per lei
o buttare un cerino catartico e puro
ritrovando nel rogo finale e spietato
il rinascere ancora alla gioia e all'amore.
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Scritto da © Mariella Soldo-... - Gio, 11/03/2010 - 11:31
Rauche stelle
Rauche stelle
Livida notte,
di foglie disperse
nel liquore dell'inganno.
Rauche stelle cantano
la follia del cielo che
disperde i suoi tersi colori.
E le ombre diventano
la realtà dell'anima.
Mariella Soldo-Notterrante
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