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di Odo Tinteri

Problema

Lirica di Vittorio Fioravanti

L'intimo smarrimento mi riafferra:
scuoto la testa, sbuffo, stringo il palmo;
m'impongo ancora di restare calmo;
riguardo il foglio... Sono proprio a terra !

"Qui manca un dato !" mormoro tra i denti;
mi guardo intorno; osservo i miei compagni:
chi scrive assorto, chi si perde in lagni;
scopro l'oriolo: "Le nove ? ...accidenti !"

Rileggo il testo e traccio la figura
e d'improvviso trovo l'equazione,
che mi risolve tutta la questione,
scacciando dal mio banco la paura.

Precipitevolissimevolmente
divoro il bianco foglio con l'"Aurora",
e poco prima che si annunzi l'ora
consegno il mio problema. "...Finalmente !"

Crepuscolo

Lirica di Vittorio Fioravanti

Fra due frondose palme,
su una verde panchina,
mi riposo del mio girovagare.

Le acque del golfo calme,
mormoranti in sordina,
rispecchian l'ultimo raggio solare.

Un sentimento strano
prende l'anima mia
nell'osservare una nave salpare.

Non molto più lontano
una sottile scia
lascian dietro di sé quattro lampare.

Scende pian pian la sera
silente e tenebrosa,
s'accendono i fanali sopra il mare.

E nella notte nera
continua senza posa
l'attività del porto militare.

Mentre gli astri velati
risplendono lontano
mi guardo intorno. Sopra il lungomare

passan due innamorati
tenendosi per mano.
S'è fatto tardi; me ne devo andare.

L'eredità dell'arroganza.

Con rapporti prezzolati ho ingravidato la vita
liberando spermatozoi della mia arroganza.
Oggi cresciuti bussano famelici alla mia porta.
 
Ne ho disconosciuto la paternità avvalendomi
del lavoro di un ottimo avvocato: il tempo.
Oramai non ho più denari per fottere la vita.
 

A te, ovunque

So che ti muovi in sogno
per come ingomitate ai fianchi
le tue ali
s’impiumano alle mani.
 
Verso l’ortensia sugli zigomi
vivono i tuoi occhi verdi
e riparano
dalla tremenda fuga
in sonno.
 
E dormi accalorata e piena
di minime movenze
quasi ti dondola
 
un respiro
in cui si appunta il fremito.

Testa o croce.

volteggia avvitandosi nell’aria
poi tintinnando rotola sul selciato
si ferma a roteare allegramente
 
e mentre tu aspetti il responso
che avvalli la tua scelta di vita
in bilico sulla costa ti irride
 
e rimane
 
così ti ha fottuto l’esistenza
il capriccio di una moneta puttana
che non ha mai scelto per te  

Ieri & oggi

 
un monte
fiorito dall'infanzia
una trapunta colorata calda
diventata, un sorriso di malizia
gonnella spiegazzata accende occhi
tra pieghe di vissuto, dai toccamenti
incerti trepidi pudichi nate carezze
lievi sapienti prolungate e frenetici 
mordicchi su tumide labbra rosse
efluvio di parole vanno al corpo
e anima che serena coglie
questo momento
di felicità.
 

Basta una maschera

 
sono stato al trovarobato

su te, pin.

abbasso riconoscente
la fronte...
scrittoio d'arie.
la nobile pagina,
che raccoglie note,
dove è sita
l'umana, interna, vite.
e su righe ti racconto
la profondità dei miei sentimenti 

Nudità.

ho scritto di me della mia vita
ho messo a nudo la mia anima
scorticandola come una cipolla
pelle dopo pelle strato dopo strato
ho tolto incrostazioni del passato

nudo come un verme al cospetto
di un foglio bianco ormai tiranno
senza abiti di scena da indossare
mentre cala il sipario sulla recita
indosso il freddo e lascio il palco

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