Scritto da © Anonimo - Lun, 15/03/2010 - 00:18
A te, ovunque
So che ti muovi in sogno
per come ingomitate ai fianchi
le tue ali
s’impiumano alle mani.
Verso l’ortensia sugli zigomi
vivono i tuoi occhi verdi
e riparano
dalla tremenda fuga
in sonno.
E dormi accalorata e piena
di minime movenze
quasi ti dondola
un respiro
in cui si appunta il fremito.
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Scritto da © Franco Pucci - Dom, 14/03/2010 - 20:25
Testa o croce.
volteggia avvitandosi nell’aria
poi tintinnando rotola sul selciato
si ferma a roteare allegramente
poi tintinnando rotola sul selciato
si ferma a roteare allegramente
e mentre tu aspetti il responso
che avvalli la tua scelta di vita
in bilico sulla costa ti irride
che avvalli la tua scelta di vita
in bilico sulla costa ti irride
e rimane
così ti ha fottuto l’esistenza
il capriccio di una moneta puttana
che non ha mai scelto per te
il capriccio di una moneta puttana
che non ha mai scelto per te
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Scritto da © Bruno Amore - Dom, 14/03/2010 - 19:16
Ieri & oggi
un monte
fiorito dall'infanzia
una trapunta colorata calda
diventata, un sorriso di malizia
gonnella spiegazzata accende occhi
tra pieghe di vissuto, dai toccamenti
incerti trepidi pudichi nate carezze
lievi sapienti prolungate e frenetici
mordicchi su tumide labbra rosse
efluvio di parole vanno al corpo
e anima che serena coglie
questo momento
di felicità.
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Scritto da © Franco Pucci - Dom, 14/03/2010 - 17:13
Basta una maschera
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Scritto da © ariele57 - Dom, 14/03/2010 - 17:00
su te, pin.
abbasso riconoscente
la fronte...
scrittoio d'arie.
la nobile pagina,
che raccoglie note,
dove è sita
l'umana, interna, vite.
e su righe ti racconto
la profondità dei miei sentimenti
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Scritto da © Franco Pucci - Dom, 14/03/2010 - 16:06
Nudità.
ho scritto di me della mia vita
ho messo a nudo la mia anima
scorticandola come una cipolla
pelle dopo pelle strato dopo strato
ho tolto incrostazioni del passato
nudo come un verme al cospetto
di un foglio bianco ormai tiranno
senza abiti di scena da indossare
mentre cala il sipario sulla recita
indosso il freddo e lascio il palco
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Scritto da © Marika - Dom, 14/03/2010 - 12:23
Auguri Cucciolo
Ancor presa dalla voglia inesauribile di mangiarti
sotto il sole ricordo e mi illumino di speranza
accanto la riva ripongo le mie gambe stanche
e guardo fin la, quel punto lontano poco chiaro
ma stranamento quello che i miei sensi meglio
riescono a percepire
Tu ora sei un sogno...
il più chiaro e trasparente
Ci siamo incontrati baciati toccati
il piacere ci ha accolto in una culla di passione
Ci siamo invaghiti
quasi per gioco e poi...
restare immobile con il tuo sesso dentro di me
è stato come fare l'Amore
per la prima volta...
Mi hai reso donna e io, nel mio piccolo
ho rubato un po' della tua forza
per rapirti e stringerti fra le mie braccia
Quella forza ora è per me e per Te
e attendo che risalga un nuovo giorno
da una notte troppo buia
che mi confonde e mi distrugge
Quella forza è ciò che di inspiegabile
scivola dal tuo corpo
perchè sei ciò che di più bello
si lascia scoprire si lascia sfiorare
e il tuo sorriso i tuoi occhi
sono ciò che sei veramente
Non sei un sogno una bella immagine
o il disegno di un pazzo
Sei un uomo, ma col cuore di un bambino
in cerca di un'anima affine
che sappia volare con te
Oggi è il tuo compleanno
e il regalo più bello l'hai fatto a me
è stata la tua voce come un'Eco
che giunge da lontano
ma che prende posto
sotto le scorze del mio sentire...
Auguri Cucciolo...
Con infinito amore...
Mary
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Scritto da © mondoamfortas - Dom, 14/03/2010 - 12:06
ero in cerca di chi ??
Come una nenia di parole,
l’instancabile pensiero si dondola.
Come alberi che risorgono dalla terra,
tra le spirali di voci perse nell’inconscio.
Numeri quantistici scritti su un foglio senza senso,
solo una mano che cerca nell’infinito l’attracco
della vita.
Gole profonde tra rupi senza fine,
scricchiola solitaria l’anima del tuono che non trova
la sua nuvola.
Odissee nei mari ghiacciati,
nell’oblò appannato dal freddo,
una pipa emana l’odore del tabacco,
in un fumo perso in una landa desolata.
Silenzi…
Un panorama disteso su un lenzuolo bianco,
tra i cuscini di piccole colline,
il vagare negli occhi che cercano risposte,
una scacchiera gioca la sua parte,
un pedone cade sotto i colpi di una regina
inesorabile.
C’è una chiesa che si nasconde sotto la neve,
il suo manto puro,la riscalda, offuscandola alla vista
di perfidi inganni..
E’ solo un errore che grida perdono,sotto le spoglie
di una lacrima che scioglie la luce di un Angelo
avvolto nella nebbia,
quel dubbio che permane,
quella voglia di essere,
ma un colpo di vento gira la pagina,
perdendo il senso della vita,
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Scritto da © Franca Figliolini - Dom, 14/03/2010 - 09:41
Afrodite (o della passione)
Basta la bellezza, mia amata Afrodite,
per suscitare il desiderio che da te si muove
e emana e ci cattura, dei e mortali tutti?
Nulla dicono gli aedi del tuo sguardo
o delle tue movenze,
come se tu fossi una statua
- quale Galatea di cui Pigmalione si innamora.
Eppure io, l'umano Anchise,
questo amai:
le tue lunghe ciglia sugli occhi bruni,
ardenti di passione,
e come il braccio si piegava a coprire il seno,
la fossetta che nasceva sulle tue ginocchia
quando ti sedevi ai miei piedi
e la morbida piega dei fianchi
sotto le mie mani frementi.
E il tuo camminare regale e fiera,
come il primo giorno che uscisti dalle acque
e le Ore ti vestirono e adornarono di monili
per presentarti agli dei.
Tuo sposo fu il tristo Efesto
e amante Ares il crudele
ma tradisti entrambi, come hai tradito me.
Perché tu, Afrodite pandemia, ami la passione,
l'intrecciarsi dei corpi nell'amplesso,
lo spalancarsi del corpo,
lo spasmo profondo dell'orgasmo.
Ed ami il possesso,
il saperci tuoi,
avvinti dal desiderio che ci schianta e ci crea.
Ah, tu, anima crudele e sorda,
che mi amasti solo perché Zeus volle che così fosse
e dopo l'amplesso mi lasciasti qui,
sul monte Ida
tra le mie pecore bianche e belanti,
solo,
condannato ad una vita di rimpianto.
Dove sei, volto amato, amato corpo,
dove?
Che m'importa della gloria della mia stirpe
se non posso piu' affondare il viso nei tuoi capelli di seta,
e giacere con te
nell'oblio dei sensi?
Lasciatemi piangere la mia sorte!
Ché io conobbi il Lete dei tuoi baci
e non c'è niente, più niente
che mi dia requie.
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Scritto da © taglioavvenuto - Dom, 14/03/2010 - 09:38
La sera
Rotondo
polposo di mille rossi messi insieme
sei sceso
rapido
scoperto già tra gli alberi
di là del pontile
sulla pala bianca di un radar
in una frazione sola
sprofondando
lanciavi
un fascio rosasera
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