Scritto da © woodenship - Lun, 01/08/2016 - 13:35
Era una panchina in legno che avevo disegnato per noi
macchia scura ai bordi della pozza dorata di lago
perchè da lì si avesse la cognizione
della misura della distanza
fra due pini. Così restandoci idealmente seduti
avremmo potuto fantasticare dell'oltre
dei monti, dei fondali
dell'isolotto mistero risaputo
baciato dalle prime luci all'alba
tutte le volte che ci fossimo fissati negli occhi
al crocicchio delle correnti a fior di pelle.
Ancora oggi ch'è sbiadita quella panchina
a pelo d'acqua
ci rimangono l'intrecciarsi delle nostre mani
a goder di brina
e serenità a specchio.
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