Scritto da © Alessandro Moschini - Gio, 06/10/2011 - 20:58
Non c'è vertigine
nell'attimo sonoro
che dondola nel vuoto
le sue gambe
seduto comodamente
sopra un bischero
a immaginare note.
La mano mia si allunga
facendo trapassar
tra un dito e l'altro
le quattro code
del nichelico sorcio
tenendo un occhio aperto
ed uno chiuso
come a voler far suo
il melodico momento
imbevuto d'estro armonico.
Glissano gli amori
e poi camminano
gettandosi in picchiata
giù sul fondo
e morbidamente
risalgono la cima
come in un bunjee jumping
legati ad un elastico
di dolci frasi pizzicate.
E la parete nera
libera colori.
nell'attimo sonoro
che dondola nel vuoto
le sue gambe
seduto comodamente
sopra un bischero
a immaginare note.
La mano mia si allunga
facendo trapassar
tra un dito e l'altro
le quattro code
del nichelico sorcio
tenendo un occhio aperto
ed uno chiuso
come a voler far suo
il melodico momento
imbevuto d'estro armonico.
Glissano gli amori
e poi camminano
gettandosi in picchiata
giù sul fondo
e morbidamente
risalgono la cima
come in un bunjee jumping
legati ad un elastico
di dolci frasi pizzicate.
E la parete nera
libera colori.
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