Scritto da © voceperduta - Ven, 13/03/2015 - 15:56
Chiudevo gli occhi.
In un proibito elogio,
ai battiti soccorsi,
alle tremanti ali.
Disteso per i rovi
solcati dall'urgenza,
offrivo al volto spine
di sogni sediziosi.
Tu imprimi ancora
un segno, piegando
il volto immerso
in sapidi bollori.
Di qua, la vista
è esclusa.
Rimane solamente
lo schizzo di una
mora.
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