Scritto da © Ezio Falcomer - Lun, 14/12/2009 - 12:44
Ti devasto come un brivido vichingo
ad apici di archi
suoni dell'oscuro infinito
sbrechiamo questo muro di grigio
sfuoca l'istante a torrenti
di sudato mistero
succhio maree di esplosi aranceti
siamo sognanti amarene
nenie di bruciori di spezie
graffi come liriche d'egeo
mi resti in cuore
come anice a tramonto
e alghe lubriche ai piedi
su spuma che penetra la rena.
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