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Stefano Franco Sardi - Incontri sul metrò

E' seduto di fronte a me.
Lo curo da quando è montato su, ma non riesco a capire che tipo sia.
Non mi ha ancora guardata una volta.
Anche se non lo ammetterei nemmeno sotto tortura, c'è qualcosa in lui che mi interessa.
Mi capita un sacco di volte di subire sguardi bavosi di uomini mediocri, ora che ne ho uno interessante a portata d'occhio, non riesco ad attirare la sua attenzione.
Provo con un colpetto di tosse. Niente.
Ci fosse almeno un'amica, potrei chiacchierare ad alta voce. Di solito è un buon espediente.
Ecco, ora sta guardando da questa parte. Senza accorgermene, istintivamente, dò un colpo indietro con la testa per togliermi i capelli dal viso. Premo le labbra fra loro come dovessi stendere meglio il rossetto. Poi gli punto gli occhi addosso, lo fisso intensamente. Per un istante i nostri sguardi si incontrano. La sua espressione resta sempre la stessa: impassibile.
Ci rimango un po' male.
Mi avvicino alla porta, devo scendere alla prossima. Ora siamo a pochi centimetri di distanza, io in piedi lui sempre seduto. I suoi occhi sono poco più in alto della cintura dei miei blu-jeanks, ma guarda da tutt'altra parte.
A un certo punto mi sento il suo sguardo addosso. Ovviamente non posso girarmi per controllare, ma sono sicura. Mi sta guardando, lo sento, non riesco a vedere bene ma lo so, mi sta guardando!
Mentre il metrò comincia a frenare, con la maggiore indifferenza che mi riesce di fingere, giro la testa nella sua direzione, con la scusa di cercare un nuovo appoggio da afferrare.
La mia sensazione è giusta, i nostri sguardi si incontrano ancora. Nello stesso momento, alzo un braccio in cerca della sbarra sopra la mia testa. Ne approfitto e mi distendo oltre il necessario per impugnarla. Sento che la camicetta si alza abbastanza per lasciare scoperto ampiamente l'ombelico.
Questa volta il suo viso si accende, sento che sta per dire qualcosa; rapidissimamente volgo lo sguardo altrove.
Sempre con la scusa della frenata, colgo l'occasione ed esagero; sempre così appesa, mi ruoto e gli volgo le spalle, certa che sicuramente vedrà il colore dell'elastico delle mie mutandine.  
 
                                                                Stefano  Franco Sardi
 
( Scritto dalla parte di una donna, come fa spesso  Franco)
 
 
 
 

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