Scritto da © stellasenzacielo - Dom, 17/06/2012 - 17:41
Sull'ombelico v'era
una poccia di mare,
in viso una noia serena.
Come d'inverno sognava
i pomeriggi d'estate,
le rughe di sole sotto gli occhi,
le labbra del vento con le onde,
ora s'immaginava di tornare
alle sere di nebbia,
ai giochi di spifferi e barbe di neve.
In quella perla di acqua sulla pancia,
nel suo rigagnolo grigiastro,
erano rimasti impregnati
tutti i singhiozzi del fiato di giugno,
tutte le risate e gli spruzzi a piedi scalzi.
Ogni cosa era là,
in un lembo di sabbia e velluto.
Perfino il cielo pareva assopito.
Rovereto, 17 giugno 2012
Caterina Manfrini
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