Scritto da © ferdigiordano - Mar, 24/08/2010 - 09:27
Tre dozzine di gocce, tre incidenti di luce nel diamante della fonte.
Avevi stuoie di blucobalto fluenti ad una riga e una mistura ocra
per le curve delle dita, il carnicino per la manoala
il bianco per le lune fuorifuoco.
Ti cammino in punta di lato, granchio di tela, dietro il gambo dal lucido crine sul fondalefondo ch’è il tuo dove l'idea.
Sei, quando apri un colore, avamposto degli occhi; e sei, soprattutto, prima dei davanzali, il mondo.
Seguii la strada dalle finestre - ah quell’andazzo di crudi riflessi! -
si aprì uno squarcio recluso.
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