Scritto da © sid liscious - Dom, 02/06/2013 - 17:34
Là nella terra delle cime dove i ghiacci sono perenni ed i paesaggi evocativi.
Là dove la spiritualità si ciba dell'altitudine e dei canti meravigliosi delle albe dentro le valli.
Là dove il burro di yak si fonde per il tè ed il sale è più prezioso d'un gioiello degno di re.
Là.
Là ci sono un urlo straziante che percorre l'aria in continuazione e...
e delle sofferenze infinite che ricoprono i sorrisi di ogni stagione.
Là infatti...
là solamente il fuoco libera le persone bruciandole per dolorosa perfida invasione.
Là c'è un "nemico" che tiene la devozione in prigione.
Là c'è un popolo arrogante che costringe la gente a subire una culturale e fisica manipolazione.
Stiamo parlando del Tibet signori lo avrete capito.
Di un luogo che serve assolutamente liberare per farlo ritornare alla sua dimensione.
Sta avvenendo là un esproprio genetico allucinante.
Una guerra bianca nel freezer della storia.
Non lasciamo che lentamente scivoli fuori dalla nostra memoria.
Non abituiamoci mai.
Io dico tutti...
tutti insieme convogliamo verso quel punto geofisico energia.
E creeremo una barriera che sconfiggerà l'ipocrisia.
Ogni giorno due minuti del nostro tempo qualunque ora sia trasformiamoli....
trasformiamoli in supplica al creato e ridaremo vitalità a chi spera togliendola a chi spara.
Inutile discutere firmare condannare.
Meglio darsi sul serio da fare.
Invadiamo a nostra volta quel paese.
Invadiamolo di testa con spirito cortese.
Insegniamo al marrano che non tutto si può fare in nome dell'indifferenza che sta a guardare.
Ogni cinese là deve sentirsi fuori posto moralmente ed eticamente almeno...
almeno finché durerà questa situazione.
Che poi nel caso vi si voglia stabilire non toccherà di certo a noi proibire.
Se saremo forti determinati ed uniti per conto mio è una cosa che si può fare.
Che può incidere.
Facciamo ci sacrifichiamo anche noi ogni volta che si sente la sirena di un'ambulanza nel cielo lievitare.
Che il nostro cuore su tutto questo in quei frangenti si debba concentrare manco...
manco se ognuna io povero bonzo stesse veramente a trasportare.
E vediamo come si va la situazione a sviluppare nel momento...
nel momento in cui sullo stesso avvenimento tutto il mondo reagirà con un obiettivo e saprà l'intimo far galoppare.
È un sogno il mio?
Certo può darsi ma di sicuro almeno non è il solito incubo.
Quale solito incubo?
Facile.
Quello e...
ed io che ci posso fare?
Là dove la spiritualità si ciba dell'altitudine e dei canti meravigliosi delle albe dentro le valli.
Là dove il burro di yak si fonde per il tè ed il sale è più prezioso d'un gioiello degno di re.
Là.
Là ci sono un urlo straziante che percorre l'aria in continuazione e...
e delle sofferenze infinite che ricoprono i sorrisi di ogni stagione.
Là infatti...
là solamente il fuoco libera le persone bruciandole per dolorosa perfida invasione.
Là c'è un "nemico" che tiene la devozione in prigione.
Là c'è un popolo arrogante che costringe la gente a subire una culturale e fisica manipolazione.
Stiamo parlando del Tibet signori lo avrete capito.
Di un luogo che serve assolutamente liberare per farlo ritornare alla sua dimensione.
Sta avvenendo là un esproprio genetico allucinante.
Una guerra bianca nel freezer della storia.
Non lasciamo che lentamente scivoli fuori dalla nostra memoria.
Non abituiamoci mai.
Io dico tutti...
tutti insieme convogliamo verso quel punto geofisico energia.
E creeremo una barriera che sconfiggerà l'ipocrisia.
Ogni giorno due minuti del nostro tempo qualunque ora sia trasformiamoli....
trasformiamoli in supplica al creato e ridaremo vitalità a chi spera togliendola a chi spara.
Inutile discutere firmare condannare.
Meglio darsi sul serio da fare.
Invadiamo a nostra volta quel paese.
Invadiamolo di testa con spirito cortese.
Insegniamo al marrano che non tutto si può fare in nome dell'indifferenza che sta a guardare.
Ogni cinese là deve sentirsi fuori posto moralmente ed eticamente almeno...
almeno finché durerà questa situazione.
Che poi nel caso vi si voglia stabilire non toccherà di certo a noi proibire.
Se saremo forti determinati ed uniti per conto mio è una cosa che si può fare.
Che può incidere.
Facciamo ci sacrifichiamo anche noi ogni volta che si sente la sirena di un'ambulanza nel cielo lievitare.
Che il nostro cuore su tutto questo in quei frangenti si debba concentrare manco...
manco se ognuna io povero bonzo stesse veramente a trasportare.
E vediamo come si va la situazione a sviluppare nel momento...
nel momento in cui sullo stesso avvenimento tutto il mondo reagirà con un obiettivo e saprà l'intimo far galoppare.
È un sogno il mio?
Certo può darsi ma di sicuro almeno non è il solito incubo.
Quale solito incubo?
Facile.
Quello e...
ed io che ci posso fare?
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