Che fai cervelleggi? | Filosofia | sid liscious | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Che fai cervelleggi?

Mai badare al primo gallo che canta, l’uovo non l’ha fatto lo stesso.
 
Potessi essere un altro mi racconterei a me la favola dell’immortale che per 1268 anni fu colto da diarrea fulminante e continua.
 
La bellezza ottenuta col talento per un mestiere sta all’arte come un pozzo secco all’oasi.
 
E delle persone? Che cosa penso delle persone? Oh be’ tutto il bene impossibile direi. Tutto il bene impossibile.
 
Di mio mi sento difensore ma senza andare all’attacco muoio.
 
L’impressione generale è sto pensando a salve.
 
S’esistesse il Nobel per la faccia di culo lo vinceresti per ampio distacco.
 
È sempre sagace procurarsi dei rimpianti che altrimenti quando c’è bassa chissà dove s’andrebbe a finire con la testa.
 
Probabilmente la cosa che conta di meno al mondo è quello che ognuno moralmente ricava dalle proprie azioni. 
 
Se segui la corrente mai vedrai il cadavere del tuo nemico.
 
Purtroppo a me diverse, parecchie e molte donne non m’hanno capito. A me ed al mio estremamente innato eroautismo.
 
Mai stato grande matematico ma del tuo algoritmo proprio non ne capisco una mazza.
 
A fare il brodo con la carne lesa sono capaci solo giornali e telegiornali. 
 
Quando si guarda l’uccello è molto facile rimanere abbagliati.
 
Ad immaginare oggi si crea il futuro domani. Credo serva averne pietà fin da subito.
 
A natale sento il medesimo agio d’un cuoco cieco in una cucina nuova.
 
Una nota fashion del periodo di capodanno è gli alberi stanno molto meglio degli uomini con le palle.
 
A guarire sono capaci solo i tagli e le malattie.
 
Sposta nel destino.
 
Le difficoltà esistono perché serve sempre affinare le tecniche e le tattiche del vivere tranquillamente fregandosene.
 
M’è apparsa negli occhi una frase così: filiale spenta venti forti 20 e… e magari un giorno saprò pure perché.
 
Non so cos’è ma così a schermo direi proprio quel tipo non mi piace.
 
Mentre seppi una mandria di nervi assai incauti m’attraversò il costato e quando m’aprì la sua galleria fotografica di cazzi che pisciano, direttamente da lei ritratti in ambienti per lo più naturali, nel cervello… nel cervello tè bancha e prosecco s’unirono in tonica fascinosa bevanda giullare. Le dissi la carta. Prendi la carta. Genialità al tempo la carta, ma gli scontrini dei fasti sbucano sempre adesso, indi s’è intelligente iniziare rapporti da altri porti credo… credo sarebbe appropriato partire dal deserto. Ed io non ho il deserto nel noi di prima. Sarà, mi rispose, ma il lasso fra fame e fame comprime e dilata di suo, al che ove c’è ansia da futuro intanto si rimane di qua di qualsiasi stupido muro. Io non curo smanie. Io curo chiare sollecitazioni auto prodotte ed anomalo simpatico, mica antico proverbio cinese e vado vicino all’essere non all’essere vicino. Talvolta serve sorvolare per schiarire la vita. Talvolta serve sorvolare per schiarire la vita.Talvolta serve sorvolare per schiarire la vita.
 
Nella vita è un po’ come ascoltare la radio. Se il dj mette una canzone che non ti piace non puoi mandare avanti.
 
Tutte le idee sono buone per cinque minuti, la metà per cinquanta, la metà della metà per cinquecento, la metà della metà della metà per cinquemila, la metà della metà della metà della metà per cinquantamila, la metà della metà della metà della metà della metà per cinquecentomila e... e... eccetera eccetera eccetera.
 
Non mi ricordo più se sono e se stono in ferie.
 
C’è moltissima logica nel non avere una logica.
 
Tutto quel che serve è inoltrarsi decisi nelle anomalie.
 
Oggi ho la sensazione d’aver piantato qualcosa che non so cosa in un posto dove non sono mai stato.
 
Al seguire una traccia si lascia una traccia.
 
A volte nel Picasso attaccato sbilenco al muro c’è più arte che non nel Picasso stesso.
 
Tentar non cuoce,
 
Il sistema ti sistema mentre si sistema.
 
The only way? Ah! Easy. Patafisica contro cibernetica. Sempre ed ovunque, Ovunque. Ovunque.
 
Volevo fare una foto sfondo bianco ad un aghetto di pino meticolosamente raccolto in montagna, in modo da poter così titolarla laghetto alpino però, poi, ecco, non so, insomma qualcosa m’ha fermato. Punto.
 
Se devo preoccuparmi che oggi compirò gli anni? Cavolo, no, no, no. Non è mica la prima volta.
 
Sono e sarò sempre soldato, mai comandante, così talvolta posso perdere guerre con enorme allegria.
 
Che ti venissero i sassi sulle scale.
 
A sognare d’essere il gigante più piccolo del mondo magari non è scemo come sembra.
 
Di mio farei di tutto per negare l’arte agli artisti. Lei è libertà assoluta. Loro si sono rinchiusi a forza in una casta.
 
Nella vita alla fine sempre sarai costretto ad ammettere manco la mamma m’ha dato niente per niente. Manco la mamma.
 
 Voglio scoprire la condizione esatta cui vado soggetto nel mentre assaporo aria condizionata.
 
Il problema non è fare o pensare o ragionare. Il problema è dimostrare queste cose vengono da un cervello.
 
Oggi ho capito le mosche bianche nascono dagli spermatozoi neri.
 
Ovviamente mi piace avere ragione solo preferisco con calma nel tempo, che averla subito talvolta mi disturba e spesso m’imbarazza.
 
Una di quelle sere in cui penso robe logiche tipo se l’orsa non può fare un corso allora l’orso non può fare una corsa.
 
Oi oi. Mi sa che oggi dormendo ho avuto un indicativo ed assai metaforico messaggio trasversale. In un sogno ero un agitato e frettoloso vecchietto con la Panda che strombazzava ed urlava incazzato nero al vecchietto con la Panda che stava davanti e guidava lemme lemme lemme esattamente proprio come fanno tutti i vecchietti con la Panda. Credo dovrò meditare prossimamente. Meditare. Meditare. E... e meditare.
 
E tu? Oh be’ io… io spasso e schiudo.
 
Ad essere bravi son capaci in tanti ma ad essere capaci sono bravi pochi.
 
Se non sei nessuno cazzo torni sempre da Penelope a fare?
 
Adesso ho capito. La terra è un ovulo e le
meteore sono degli spermatozoi così quando una di loro riesce a penetrare il cielo, per conficcarsi nel suolo e raggiungere il nucleo, la terra rimane incinta ed ovviamente allora cambia tutto. Che ha inizio la fase di crescita del nascituro galattico. Che crescerà e crescerà fino a rompere il cielo per infilarsi nel buco di passaggio, il sole, verso dove vivrà. E... ed il bello è che non c'è voluto nemmeno tanto sforzo per capire con precisione tutto ciò. È bastato solo un po' del fantastico caldo fritto, che scioglie anche i connotati, di questi giorni.
 
Come sto? Abbastanza malmesso bene. Grazie.
 
Tutto a posto? Sì Sì. Al solito.Tutto a gonfie mele.
 
Certe volte la sorte ha delle soluzioni facili. Stamattina m’è bastato sostituire inespresso con un espresso ed è cambiato tutto.
 
Tanto alla fine tutto va sempre in modalità m’annoio annoiando.
 
Parlare è bene ma lasciando parlare alle parole è meglio.
 
Normale nella vita è facile che sia difficile.
 
Il problema è che tanti fanno le storie non la storia.
 
Me lo diceva sempre mio nonno: che la forca sia con te.
 
Non so voi ma io sono più preoccupato dall’evidente fuga di cervello in chi rimane.
 
S’è il lavoro che nobilita l’uomo allora non capisco perché i nobili non hanno mai lavorato.
 
Certi giorni ho come l’impressione l’uomo più che trasformando si sta frastornando.
 
L’unica cosa che mi sento d’esprimere rispetto all’era informatica è non solo il mouse fa il topo.
 
Nel mondo esistono persone malate di mente ed altre malate di mentalità ed è più facile guariscano le prime.
 
Sono sensibile alle frasi che cambiano di poco. Una volta i giovani fra loro giocavano alla scherma ora allo schermo, per esempio, mi fa venire i brividi.
 
Mai dimenticare che il possibile esiste sul serio.
 
Quando coloro di tutti i nodi vengono al pettine si renderanno conto saranno già calvi.
 
 
Non capisco se sto oltrepassando o passando oltre e c’è una bella differenza, che sono in ballo io.
 
Babylonia non è un luogo, è un’entità e si chiama uomo.
 
Probabile saremo meglio tutti quando accetteremo l’intelligenza è la cosa più virtuale ch’esiste.
 
Allorché è ampiamente assodato le cose non vanno ma hai lo stesso paura di lasciarle la spiegazione è una sola: sei un cretino.
 
Certo sui diritti delle categorie coinvolte c'è da discutere e tanto ed anche sull'applicazione pratica, però non è proprio malvagia la teoria musulmana del creare coppie, che il diritto d'andare libero in giro per essere colpito, spesso ignobilmente, dalla freccia, tirata a caso, d'un tipo, chiaramente sperso e svagato nell'aria e perennemente sospeso nell'adolescenza, che ti fa indifferentemente innamorare d'un maniaco perverso o d'una torturatrice psicologica assai mistica o d'un uomo cattivo che ti usa a piacimento o d'una di facilissimi costumi a parte con te eccetera eccetera, ecco... non è che sia uno dei migliori codesto diritto. Proprio non direi. Sì a volte va bene ma quante sofferenze? E quanti soprusi? E quanti tradimenti provocati da quest'ignobile creatura? Io... io avrei una proposta per migliorare l'usanza musulmana e riequilibrare un minimo la nostra. In giro coperti una settimana a testa. Una settimana la donna e la settimana dopo l'uomo. A mio avviso nascerebbero situazioni divertenti e diverse e magari anche esilaranti come il testo di tutto questo post che avete appena finito di leggere.

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