Scritto da © cino720 - Mar, 01/05/2012 - 11:34
mi piace pensare che la mia
sia la poesia di chi non sa niente
quelli che asciugano le gocce cadute dal lavabo
strisciando il tappeto con un piede
soli, come vanno i lampioni nella notte
tracce levigate dalla luce
aspettando la mattina che si slega dalle gambe
ma il ginocchio cede
nella strage della schiena
l'infinito è un buio che balena
per i nati non viventi
nessuno è solo al comando
nemmeno io che nacqui scricchiolando
convinto che anche gli alberi sono nemici
giacchè si scrive aprile
ma si legge maggio
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