Scritto da © Andrea Pozzoli - Sab, 07/05/2011 - 19:32
Guidami agli irti colli prima del temporale
tu che senza indugio conosci il sentiero più breve
fra l’ultima savana e boschi di baraggia piemontese
portami là dove io possa vedere la luce del fulmine posarsi
prima del suono che mi faccia tremare il cuore nel petto
e scoprire se ho ancora un ombra d’anima
che pascoli affianco a me nel sole su questa terra
fammi vedere la pianura padana ancora una volta
abbracciata nel candore mattutino della rugiada
per accompagnare il volo d’una farfalla con le mie mani
su fiori rari di narciso senza ombre di contadini d’oggi
il gelo fa capricci dispettosi e condensa il fiato
ancor lontano dalla prima-vera stagione di (ricetto)
che si perde ogni anno a passare su queste lande distese
dove le memorie si perdono al cordoglio di paludi prosciugate
lascia che i miei occhi oggi non vedano ombre allungate
su tetri scheletri di fattorie abbandonate dove le chiuse
allaghino campi di riso con acque calme che dai monti scendono
dal disgelo conclamato di tanta persuasione inutile
poi dopo puoi lasciar cadere la tua ghigliottina su di me
e ti regalerò un sorriso di tanta magnanimità
per farti sentire grande in un tramonto che conosci .
Apoz<
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