Scritto da © Rinaldo Ambrosia - Lun, 22/09/2014 - 16:47
Si era perso nelle curve della vita,
come un disco che ripercorre inconsapevole
infinite volte lo stesso microsolco.
E poi cercava di fare ordine nella notte
tra le sue ansie e il passato,
tra i ricordi che svanivano lavati dalla candeggina
dei pensieri incessanti, e da quel viso che si faceva spazio
e che sorrideva tra i capelli crespi
e lo sguardo color nocciola.
Di tutti i perché rivedeva sé stesso
bambino accanto a quelle insegne al neon
che bucavano la notte immersa nella nebbia,
e le figure degli amici che erano ormai sparsi
nel tempo, nella storia e nel mestolo della vita.
Era un ri-lucidare i primi amori e le passioni giovanili,
in quel gran mondo di gente che avrebbe conosciuto
dopo, un secolo dopo, mentre la storia filava via,
sgranando i giorni,
e già il pensiero si affossava
accucciandosi alla porta del domani.
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