Scritto da © Rinaldo Ambrosia - Mar, 26/11/2019 - 23:32
Giallo, come il colore della cravatta abbandonata su quel romanzo che parla della Camargue. Ma è un colore che corre lungo il giorno. Luce, sole e cielo sono i tre elementi che ti accompagnano nei tuoi passi. C'è poi la parola, quello strano strumento che hai riscoperto e che a volte usi. Già la parola, è una strumento forte, genera situazioni, riscopre giorni della tua vita, ti proietta in scenari futuribili.Il pensiero e la parola corrono insieme nell'universo della pagina e tu sei lì, esile strumento, timoniere dell'effimero. Vorresti continuare a scrivere all'infinito, elencare tutti i tuoi perché o percome ma la parola va dosata, limata, ed è una piccola tessera di un mosaico che stai costruendo, anno dopo anno. Così è la metafora della vita. Il percorso ad ostacoli che scavalchi a volte cadendo e facendoti male. Ma la corsa continua sempre. Ti rialzi un po' acciaccato e continui a correre. Che strana è la vita, singolare e curiosa. Ti interroghi sul suo messaggio recondito, cerchi di decifrarlo, ma è inutile, ti sfugge sempre e comunque.
Intanto tu corri, corri, corri.
Intanto tu corri, corri, corri.
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