Scritto da © Rinaldo Ambrosia - Dom, 21/09/2014 - 10:57
L'orologio di Milano fa tic-tac.
E tu sei immobile nei tuoi otto anni
a giocare al fermo immagine
quando avresti voglia di correre
e scalciare il pallone,
ma il gioco è di squadra
e la squadra sono i tuoi amici.
L'orologio di Milano fa tic-tac.
Elena avanza con le sue treccine,
mentre Mario, che ha appena
terminato di dire tic-tac, si volta e
osserva quelle buffe statue congelate
come la fiaba di Perrault.
Cent'anni di sonno e non di
solitudine, quella di Márquez,
si aprono al gioco,
e la Bella addormentata,
si ferma nel ricordo
di quel prato verde e di quell'albero
del parco cittadino,
mentre l'orologio di Milano fa tic-tac.
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