Scritto da © Rinaldo Ambrosia - Ven, 19/10/2012 - 23:25
Questo è il mare di Montale,
lo stesso colore che si stempera
sulla battigia frammentandosi
nell'infinito bianco.
Questo è il suolo
che il Poeta ha calpestato,
(sul tragitto dei suoi pensieri)
sicuramente fuggendo
dallo scorrere delle ore e dei giorni
[ciò che di me sapeste].
Questo è lo stesso cielo
che incornicia il viso della donna orientale,
dalle laceranti unghie rosse
e labbra color carminio,
immerse nell'istante del blu.
Questi non sono i segni del Poeta,
bensì quelli del cielo che si fonde con il mare
[in una Liguria che è la medesima di sempre].
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