Scritto da © Rinaldo Ambrosia - Mer, 05/07/2017 - 16:38
È il mio grido
un canto nella notte
che rimbalza tra le porte
della mia storia.
Graffi di patologie
sollevate
da vento improvviso.
C'è tutto lo straniamento
di una landa assolata
nello smarrimento
di un naufrago tra i flutti.
Un alba macilenta
che si confonde tra grige nubi
a soffocare
gli spazi del presente.
Ulisse è nuovamente
sulla zattera in balia
dei flutti del suo esistere.
[avvisterò un porto sicuro!]
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