Scritto da © Rinaldo Ambrosia - Mer, 22/07/2015 - 20:51
Potrei pungerti, come una vespa persa nel giorno
come uno sbaffo di rossetto cancellato
cercando i pensieri più nascosti
là, dove la mente latita.
Scrocchiano le dita nella morsa della sera
nei silenzi mancati
delle tue labbra.
Calpesto l'ombra delle ore
il fruscio dei tuoi abiti
il divano abbandonato
nel consesso dell'istante.
Piangono i giorni, piangono le ore
anche la notte piange il declinare della luce
ma io sono qui, perso in un altrove indefinito.
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