Scritto da © Rinaldo Ambrosia - Mar, 12/04/2016 - 23:31
Zappano su cellulari cupi
nell'immediatezza dell'istante
pronti a stornare l'attimo
perché esistere
è un po' come scorrere.
Digitano su display assenti
lungo parametri sconosciuti
schermi di vite arrese.
Scrivono parole contrite
su una punteggiatura assente
affidata al vento.
Leggono sotto un cielo indifferente
confuso nel deserto dei pixel
mentre sorge la luna.
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