Scritto da © Pinotota - Dom, 16/10/2011 - 13:58
Da LO SPECCHIO (Furbesco-Stabile)
PERCHE' LE UOVA VECCHIE VENGONO A GALLA?
La prova va fatta in acqua salata. Dopo essere state deposte le uova tendono a perdere, attraverso il guscio poroso, acqua e anidride carbonica. Tuorlo ed albume tendono a staccarsi dal guscio e si forma una piccola camera d'aria, in prossimità della punta tondeggiante.Un uovo fresco,in acqua salata, sta sul fondo. Se rimane a mezz'acqua vuol dire che ha cinque, sei giorni. Se galleggia è vecchio e non più commestibile.
La prova va fatta in acqua salata. Dopo essere state deposte le uova tendono a perdere, attraverso il guscio poroso, acqua e anidride carbonica. Tuorlo ed albume tendono a staccarsi dal guscio e si forma una piccola camera d'aria, in prossimità della punta tondeggiante.Un uovo fresco,in acqua salata, sta sul fondo. Se rimane a mezz'acqua vuol dire che ha cinque, sei giorni. Se galleggia è vecchio e non più commestibile.
PERCHE' IL SOLE E LA LUNA ALL'ORIZZONTE APPAIONO PIU' GRANDI?
Luna e sole appaiono più grandi per un'illusione percettiva: vicino all'orizzonte abbiamo punti di riferimento come case,alberi o altri elementi del paesaggio che ci inducono, psicologicamente, a sovrastimare le loro dimensioni. Nella parte alta del cielo questi riferimenti mancano,e allora, rispetto alla vastità della volta celeste, luna e sole ci sembrano più piccoli. Per lo stesso motivo i Romani stimarono l'altezza delle Alpi ben 40 mila metri, dieci volte più del vero. Recentemente gli psicologi hanno spiegato perché l'uomo abbia sviluppato questa singolare distorsione percettiva. Il motivo è che noi ci muoviamo in uno spazio orizzontale.
Ciò che si trova in questo spazio è raggiungibile con facilità e ne abbiamo esperienza diretta, mentre ciò che è sopra di noi di solito è irraggiungibile. Quindi ci sembra più piccolo e più lontano.
Due prove sperimentali. La prima. automobili viste da un aereo a 200 metri di quota ci appaiono molto lontane e piccole come giocattoli (spazio verticale); al suolo automobili a 200 metri davanti a noi hanno dimensioni "normali" per quella distanza (spazio orizzontale). La seconda: se guardate la luna all'orizzonte attraverso un tubo sottile che la isoli dal paesaggio, l'effetto ingrandimento scompare.
Ultima annotazione: la luna all'orizzonte non solo non è più grande di quando è alta nel cielo (anche se lo sembra) ma è addirittura più piccola. E' infatti la rotazione della terra a far "salire" la luna nel cielo, e , in questo modo, ci avviciniamo ad essa di alcune migliaia di chilometri(6.350 se siamo all'equatore), una distanza già apprezzabile rispetto ai 384 mila chilometri che ci separano dalla luna.
Luna e sole appaiono più grandi per un'illusione percettiva: vicino all'orizzonte abbiamo punti di riferimento come case,alberi o altri elementi del paesaggio che ci inducono, psicologicamente, a sovrastimare le loro dimensioni. Nella parte alta del cielo questi riferimenti mancano,e allora, rispetto alla vastità della volta celeste, luna e sole ci sembrano più piccoli. Per lo stesso motivo i Romani stimarono l'altezza delle Alpi ben 40 mila metri, dieci volte più del vero. Recentemente gli psicologi hanno spiegato perché l'uomo abbia sviluppato questa singolare distorsione percettiva. Il motivo è che noi ci muoviamo in uno spazio orizzontale.
Ciò che si trova in questo spazio è raggiungibile con facilità e ne abbiamo esperienza diretta, mentre ciò che è sopra di noi di solito è irraggiungibile. Quindi ci sembra più piccolo e più lontano.
Due prove sperimentali. La prima. automobili viste da un aereo a 200 metri di quota ci appaiono molto lontane e piccole come giocattoli (spazio verticale); al suolo automobili a 200 metri davanti a noi hanno dimensioni "normali" per quella distanza (spazio orizzontale). La seconda: se guardate la luna all'orizzonte attraverso un tubo sottile che la isoli dal paesaggio, l'effetto ingrandimento scompare.
Ultima annotazione: la luna all'orizzonte non solo non è più grande di quando è alta nel cielo (anche se lo sembra) ma è addirittura più piccola. E' infatti la rotazione della terra a far "salire" la luna nel cielo, e , in questo modo, ci avviciniamo ad essa di alcune migliaia di chilometri(6.350 se siamo all'equatore), una distanza già apprezzabile rispetto ai 384 mila chilometri che ci separano dalla luna.
PERCHE' SI VA "IN FREGOLA"?
Fregola è propriamente il diminutivo di frega, termine di identico significato, ma uscito dall'uso comune già dalla seconda metà dell'Ottocento; il suffisso -ola, oggi non più attivo, ha dato vita nei secoli passati a numerose coppie di sinonimi: si pensi solo a costa/costola, fraga/fragola.A propria volta,frega è nome d'azione del verbo fregare e indica dunque lo sfregarsi. In origine, per indicare lo stato di eccitazione sessuale che caratterizza il periodo della riproduzione, era riferito in maniera specifica ai pesci: alcune specie infatti depongono le uova tra la sabbia del fondale marino e nella cavità delle rocce, e sembrano strusciarsi contro di esse.Scrive Poliziano,in cui per la prima volta è attestato: " Tant'ho scherzato come pesce in fregola/
che tu m'hai 'ntinto Amor, pur nella pegola".
Da un equivoco sfregare e toccarsi certe parti del corpo (come gesto, ancor oggi vivo, di scongiuro) deriva anche la forma "Me ne frego" me ne infischio. Pur diffusa anche in tanti dialetti centromeridionali, fu avvertita come propria del romanesco, di cui sembra incarnare lo spirito: " sò romano de Roma e me ne frego. Noi Romani l'aria der me ne frego, l'avemo imparata a Cristo", si legge nei PROVERBI ROMANESCHI di Gigi Zanazzo.
Fregola è propriamente il diminutivo di frega, termine di identico significato, ma uscito dall'uso comune già dalla seconda metà dell'Ottocento; il suffisso -ola, oggi non più attivo, ha dato vita nei secoli passati a numerose coppie di sinonimi: si pensi solo a costa/costola, fraga/fragola.A propria volta,frega è nome d'azione del verbo fregare e indica dunque lo sfregarsi. In origine, per indicare lo stato di eccitazione sessuale che caratterizza il periodo della riproduzione, era riferito in maniera specifica ai pesci: alcune specie infatti depongono le uova tra la sabbia del fondale marino e nella cavità delle rocce, e sembrano strusciarsi contro di esse.Scrive Poliziano,in cui per la prima volta è attestato: " Tant'ho scherzato come pesce in fregola/
che tu m'hai 'ntinto Amor, pur nella pegola".
Da un equivoco sfregare e toccarsi certe parti del corpo (come gesto, ancor oggi vivo, di scongiuro) deriva anche la forma "Me ne frego" me ne infischio. Pur diffusa anche in tanti dialetti centromeridionali, fu avvertita come propria del romanesco, di cui sembra incarnare lo spirito: " sò romano de Roma e me ne frego. Noi Romani l'aria der me ne frego, l'avemo imparata a Cristo", si legge nei PROVERBI ROMANESCHI di Gigi Zanazzo.
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