Scritto da © giuseppe pittà - Gio, 19/01/2012 - 19:38
sono morto
morto e sepolto
volo senza fili di
movimento
nascosto dalla nuvola del
sudario
sepolto per non aver trovato
l’avviso del fuoco
di un gestirmi da solo
l’ingresso nel
meritevole inferno
di giocarmi ai dadi la
permanenza nel fondo
sguazzando di melma e
fragilità
l’inadempienza quotidiana
morto nella facile illusione di
percorrere strade strette
nella folla della più stolta delle
fantasie
dove cedo al solito ristoro di
ghiaccio troppo sporco di
suolo e acquadicielo
battendo il capo sugli spigoli
per conclusioni necessarie e
vivo questa morte infinita nei
solchi di una placida nullità
sconfitto per la pazzia
mille volte mille e
ancora mille
nascosto nei segreti di
una visione clandestina
a forma di nodo scorsoio e
rara ghigliottina
sempre così poco robespierre
ma vicino al
diabolico saluto
di un piano a smarrimento nel
conto complessivo del
dare per avere
così
tra i rami di una memoria
troppo inutile e solitaria
mi spingo
nella libertà di un giorno più
nero d’oscurità
spezzo le ali candide d’angelo
nella ribellione che è
magnifica
del mio conflitto migliore
diventando lui
uomo di maleficio e
di solida antica perdizione
nell’ardore di un’altra piazza
vomitando nella brace
l’unico risultato che conta
la facile idiozia di
un eroismo di
falsità e dannazione
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