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Pasqua di resurrezione

Forse

in una Primavera catatonica

quando i miei occhi sbarrati di bambola

e le mie braccia piegate a novanta gradi,

quando tu non c'eri ancora,

Dio pose sul mio capo un fitto ramo d'ulivo

per la mia Pasqua di Resurrezione

ma io non lo sapevo.

 

Forse

è possibile che nel Cielo

qualcuno blocchi le ali degli Angeli

importanti e cari

per noi, qui.

 

Io ti ho avuto

ti ho partorito mille volte

accogliendoti in me,

c'è stato il luogo dell'Amore,

per te nuovo,

per me da dimenticare.

 

C'è un uomo in te,

che dice della notte

che è buia come il fondo del mare

e che le stelle, come biglie,

sono nel sacchetto di quel bambino che è Dio:

sta a Lui

farle rotolare

nel tappeto del Cosmo

in eterno.

 

Forse

il Brodo Primordiale

di cui mi parli

fu una lacrima di Dio

infinitamente solo.

 

Forse

quando moriremo

lì,

in quell'atto

niente sarà straordinario

eccetto che per noi.

 

Io so

che tu non vuoi il mio dolore,

ma le mie parole

hanno per carta

il mondo alla deriva,

per penna il Frutto d'Amore

che ho potuto,

per non morire suicida.

 

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