La ballata dell'Inferno (atto II) | Lingua italiana | Paolilla | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La ballata dell'Inferno (atto II)

La luce

entra dalla finestra

e, arretrata

la mia anima ne respinge

candore e pulizia.

 

La notte è migliore

basta una stella

per indovinare la strada,

basta un cammino

per sopravvivere.

 

La vita

quaggiù

non è che albero muto

e spoglio

fatto di tanti rami nodosi

come reti senza apertura

come bocche senza ossigeno.

 

Mia povera bambina

che porto in fondo all'Anima

ti ho chiusa, al buio,

segregata, stuprata,

qualche bagliore solo ogni tanto

quando apro la porta

per farti visita,

luce che tu ormai respingi.

 

La luce

conosce deserti sconfinati

e inattesi

acque limpide

e torbide, fiumi neri

 

coscienze sporche

di mani sporche e occhi vuoti

vestiti stretti

di vergini partorienti,

esseri che si disfano del bene.

 

La luce

entra dalla finestra.

 

Grugnendo

lei tira la tenda.

 

Finalmente,

la solita ombra

 

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