Scritto da © Salvatore Pintus - Lun, 02/04/2018 - 16:14
Viso ruvido di pane carasau,
spacci sogni di vita eterna,
a Dorian Gray
sulla tolda del Titanic,
in cambio
d'una ciambella di salvataggio lampeggiante.
Cantastorie youtuber,
vendi sonetti
con rime incatenate
e vasi di Rosa canina
per la chiesa
di San Vitale Martire.
A Babilonia
tieni corsi
per battone attempate
sul Canzoniere di Petrarca,
e sorseggi
un Apricot fizz
in compagnia
di Guido Cavalcanti,
poetando
in Dolce stil novo
sotto i gazebo
della festa dell'Unità
di Borgo a Buggiano.
Flirti,
oscenamente coinvolta,
con filastrocche kazake
oscillando il senso poetico
tra pillole giambiche
dattiliche e anapestiche,
con virtuosismi
di Pietro l'Aretino
ed endecasillabi sdruccioli
biascicati,
consumando un lampredotto,
negli usci di via dell'Ariento.
Orienti la tua musa
a rinforzare la creatività
sul viale del tramonto,
scrivendo ditirambi in rima baciata
per monaci tibetani
in gita a San Pietro a Sieve.
Giorno per giorno
sopravvivi all'ignominia
dell'oblio di te stessa,
in cerca di
carinerie su web;
arrotondi il vitalizio
di poetessa INPS
con seminari
di scrittura creativa
per poeti inariditi
e per amanti senza parole.
Datemi un verso
e vi solleverò il mondo.
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