Scritto da © Salvatore Pintus - Lun, 16/04/2018 - 10:45
Dormi serena,
sotto un velo di foglie;
ti veglia
un ciclamino
che riapre i petali al giorno;
cereo sembiante,
freddo per sempre,
segni e oltraggi
ne offuscano
la recente bellezza,
tu donna nel tuo tempo.
Lasciata,
occhi di cielo,
senz’addii per l’infinito,
le mani strette
s’un rametto di faggio,
fragranza d’humus nell’intorno,
accogli il sole,
sulle tue membra
dianzi fulgide.
Scritte
diciannove pagine di storia,
persona, testimone
d’una sconfitta;
dell’uomo
senza madre,
che volle farsi
dominus
d’un fiato,
troppo corto per altri no.
Ciao Jessica,
ti sia lieve la terra.
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