Scritto da © taglioavvenuto - Gio, 12/11/2009 - 14:10
Era la mia città
così vilipesa, dinoccolata
curva come rami cresciuti sottoterra
senza foglie
pronta anche d’inverno
Penetrandoti senza fermarsi
ti succhiava avidamente, come un bambino
e sorrideva sazia, sbigottita
quando la notte le calava sugli occhi
Era la mia città
con i suoi assassini, i suoi ladri
i fiumi relegati
i tram che sferragliavano
le panchine in cui raccogliere il sole
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