Scritto da © Max - Mar, 23/04/2013 - 16:23
Nei brani d’infanzia
ritorna eccitata
la fuliggine
della sua voce,
uscita dall’incanto
d’un rifugio,
per poco stempera
la trama
dei ricordi nel calore
stagionale del sogno,
senso della memoria
nudo come setaccio
del riso e della burla
nella mente
d’un cantastorie.
Nel parlare
interiore d’affetti.
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